Pensieri per 100 giorni

di OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV

Per essere felice, l’uomo deve imparare a fare un lavoro con il pensiero, il sentimento, l’immaginazione e la volontà, allo scopo di preparare nell’invisibile la venuta di un mondo di pace, di armonia e di luce. Questo tipo di lavoro gli darà la pienezza.

INSEGNAMENTO

Giorno 1 —

«Anziché fare degli sforzi per perfezionarsi, gli esseri umani preferiscono proteggere la propria natura inferiore. Essi sono al servizio delle loro debolezze, dei loro desideri e dei loro capricci, e non cercano neppure di distinguere l’origine dei loro pensieri, dei loro sentimenti e desideri: è sufficiente che sentano risvegliarsi dentro di sé quei pensieri e quei sentimenti per assecondarli subito. E poi si stupiscono del fatto che, avendo dato a tutti i loro impulsi la possibilità di manifestarsi, si sentono indeboliti e infelici.
In realtà, per diventare potenti e felici, è necessario imparare a sottomettersi alle leggi divine. Sì, contrariamente a ciò che la maggior parte delle persone immagina, è quando si obbedisce alle leggi che si diventa potenti e felici, e non quando ci si oppone alle stesse. Quando ci si oppone alle leggi divine, prima o poi si è annientati.»


Giorno 2 —

«Per dare un senso alla vostra vita, non è sufficiente che ogni tanto abbiate un momento di ispirazione e di luce; dovete anche imparare a far durare quel momento affinché diventi uno stato di coscienza permanente che purifica, mette ordine e ristabilisce tutto in voi. Direte: «Ma ci sta chiedendo qualcosa di impossibile. Nella vita non si possono mantenere continuamente degli stati divini».
Sì, in apparenza avete ragione, lo so, io vivo nel vostro stesso mondo e so come vanno le cose. Ma so anche che, qualunque cosa accada, nonostante la stanchezza, lo scoraggiamento, i dispiaceri e le sofferenze, il discepolo della luce non si lascia mai distogliere dal proprio cammino, ma si aggrappa a ciò che ha vissuto di grande e di bello, a quelle esperienze che in certi momenti privilegiati gli hanno dato il vero senso della vita.»


Giorno 3 —

«Ciò che in genere viene chiamato “anarchia” non deve essere considerato necessariamente qualcosa di negativo. No, l’anarchia è lo stato di un essere che vuole condurre la propria vita come la intende lui, e non sottomettersi all’ordine stabilito. Che quell’ordine sia buono o cattivo non importa, egli vuole vivere secondo le proprie idee, e può darsi che le sue idee siano superiori a quelle dell’ordine stabilito. La società lo considera un anarchico, ma se egli aspira a più amore, più fratellanza e più giustizia, di fronte al Cielo quell’uomo non è un anarchico.
Secondo gli Iniziati, è anarchico solo chi non riconosce l’ordine divino, l’esistenza di un Signore dell’universo, di entità e di forze superiori, di regole alle quali deve sottomettersi. È possibile che costui sia assolutamente d’accordo con una società di milioni di uomini che non hanno alcuna vita spirituale, ma di fronte all’Intelligenza sublime egli è un anarchico, perché trasgredisce le sue leggi.»

Giorno 4 —

«Voi assistete ogni mattina al sorgere del sole per ricevere i frutti della speranza. Sì, quante volte, con la sua luce, il suo calore e la sua vita, il sole vi ha dato da mangiare e da bere la speranza! È un peccato che abbiate spesso abbandonato quella speranza per lo scoraggiamento. Se non l’aveste abbandonata, se non aveste avuto tanti dubbi ed esitazioni, avreste ottenuto risultati molto migliori.
Perché non avere pensieri che nutrano il vostro spirito? Se non cercate di uscire dalla triste realtà dalla quale vi sentite assaliti, finirete realmente per essere soffocati. Bisogna cambiare qualcosa, almeno interiormente, dicendo a se stessi: «Le difficoltà e le sofferenze non durano. Io sono figlio di Dio, sono figlia di Dio, e Dio prepara per me la bellezza, la luce e lo splendore».»

Giorno 5 —

«Qualche secolo fa, ogni paese era diviso in ducati, contee, principati o in piccoli reami che erano continuamente in guerra fra loro, fino al giorno in cui, grazie a una maggiore luce e a un’espansione della coscienza, ciascuno è riuscito a comprendere che era più vantaggioso unirsi. Alla stessa stregua, è necessario che un giorno nel cervello umano appaia una luce, un’intelligenza che riesca a convincere tutte le cellule dei vari organi che, per diventare veramente potenti e ricche, è necessario che esse siano unite.
Le malattie sono la più grande dimostrazione che nell’organismo umano regnano l’anarchia e il disordine, e che la luce e l’intelligenza non hanno ancora impregnato ogni organo e ogni cellula. È l’uomo che, con la sua ignoranza, ha permesso al disordine di insediarsi, ma d’ora in avanti, per l’interesse comune, egli deve riuscire ad armonizzare le proprie cellule e a farle vibrare all’unisono. Così, tutti gli organi obbediranno saggiamente e intelligentemente, lavoreranno insieme con amore, e sarà l’abbondanza e la felicità per tutti.»

Giorno 6 —

«Affinché un essere possa incarnarsi sulla terra, è necessario che tutta la creazione acconsenta alla sua venuta. Se la creazione gli rifiuta anche solo alcuni elementi, quell’essere muore. Ciò vi sorprende? Ebbene, riflettete. Guardate come si svolgono le cose in un paese, in un’amministrazione o in una famiglia. Ci sono persone incaricate di calcolare il bilancio preventivo, di fissare la cifra consentita per le varie spese (quanto dedicare all’istruzione pubblica, alla difesa, alla sicurezza sociale…), altre decidono quali economie vanno fatte, quanti dipendenti assumere, licenziare o tenere…, altre ancora stabiliscono le somme necessarie per l’alimentazione, il riscaldamento, la manutenzione… E dunque, quando si tratta dell’arrivo di un essere sulla terra, credete che nessuno l’abbia deciso e approvato?
In ogni famiglia, in ogni città e in ogni paese, tutto avviene sulla base di calcoli, di progetti e piani finanziari. E nell’universo tutto avverrebbe senza riflessione alcuna, così, per caso? L’ignoranza umana è veramente insondabile! Anche lassù gli esseri invisibili contano quanti uomini devono scendere sulla terra, il numero di anni che devono rimanerci… Sì, ed è tutta un’economia della quale non potete nemmeno avere un’idea.»

Giorno 7 —

«La tradizione cristiana rappresenta l’uomo accompagnato, lungo tutto l’arco della sua vita, da un angelo e da un demone: l’angelo sta alla sua destra e il demone alla sua sinistra. L’angelo gli dà buoni consigli, lo illumina, mentre d’altro canto il demone vuole indurlo in errore per fare di lui la sua vittima.
Ci si può chiedere perché mai l’angelo e il demone si accontentino di rimanere tranquillamente accanto all’uomo, senza mai prendersi per il collo… Sarebbe più semplice, e chi dei due riporterebbe la vittoria s’impadronirebbe di quel poveretto. E invece no, non combattono mai, si rispettano, si stimano e addirittura si salutano: «Bongiorno, eccoti qui, come va?». Il diavolo non attacca l’angelo della luce, né l’angelo lo fulmina. Perché? Perché in realtà l’angelo custode e il diavolo sono immagini che esprimono le due realtà di un mondo superiore e di un mondo inferiore tra i quali si trova l’uomo con le sue due nature – la natura divina e la natura animale – che coesistono in lui, e sta all’uomo decidere a quale delle due voglia dare la possibilità di manifestarsi.»

Giorno 8 —

«Occorre comprendere una volta per tutte che le condizioni non sono mai determinanti. Nel caso di avvenimenti che coinvolgono la collettività, ad esempio, si constata che le stesse prove non intaccano tutti gli esseri umani allo stesso modo. Perché? Perché essi non le affrontano con il medesimo stato di coscienza. E mentre gli uni, non avendo una buona comprensione, a poco a poco diventano acidi e vendicativi, oppure si lasciano completamente distruggere e avvelenano la vita delle persone intorno a sé, gli altri invece si rafforzano, si arricchiscono e, grazie alle proprie esperienze, possono in seguito aiutare gli altri con i loro consigli, il loro atteggiamento, il loro irradiamento e le forze che sprigionano.
Ciò dimostra chiaramente che le condizioni non sono tutto. Certo, non le si può ignorare o trascurare completamente, ma per progredire è necessario sapere che molte cose nella vita dipendono solo da noi, dal nostro modo di considerarle, e che la felicità e l’infelicità sono degli stati assolutamente relativi.»

Giorno 9 —

«Un uomo e una donna che si amano sono come due recipienti, e se non hanno l’abitudine di legarsi alla Sorgente, finiranno per estinguere il contenuto l’uno dell’altro. E una volta che non ci sarà più niente, che altro potranno fare se non respingersi? Sappiate dunque che il vostro partner è un essere prezioso, unico, e che dipende da voi renderlo vivo, bello e ricco, a condizione di legarlo alla Sorgente divina, al Padre Celeste, alla Madre Divina, al sole, agli angeli, agli arcangeli e a tutti i Maestri dell’umanità.
L’amore vi dà tutte le possibilità; ma se non siete illuminati, se anziché legare al Cielo l’essere che amate vi aggrappate a lui, voi gli prendete le sue energie. Col tempo vi accorgerete che quell’essere va in rovina, e lo amerete di meno. Ma di chi è la colpa? Perché non lo avete legato al Cielo? Ora siete preoccupato, vi fate delle domande riguardo a lui, eppure è così semplice: siete voi che non avete saputo collegarlo alle regioni superiori, proiettarlo molto in alto affinché potesse bere e respirare… E lui deve fare la stessa cosa con voi. A quel punto non siete più dei semplici recipienti, ma siete una sorgente l’uno per l’altro.»

Giorno 10 —

«Per la maggior parte, le persone sono abituate a contare solo su elementi esterni a sé: apparecchi, macchine, medicinali… Non pensano più di tanto a utilizzare i doni e le facoltà che il Creatore ha posto in loro
E anche quando incontrano un Maestro, hanno esattamente lo stesso atteggiamento. Invece di imparare a sviluppare le proprie facoltà spirituali grazie a lui, conteranno sul proprio Maestro perché faccia tutto al loro posto: è il Maestro che deve istruirle, purificarle, guarirle, trovare le soluzioni a tutti i loro problemi e renderle felici e ricche. Sì, questo atteggiamento di attendere tutto dall’esterno è così diffuso che anche gli spiritualisti lo hanno adottato. In un Maestro, cercano un tale che verrà a trarli d’impaccio, a salvarli, e che soprattutto si caricherà di tutti i loro fardelli. Eh, sì, un somarello, insomma! Analizzatevi e vedrete se non è vero…»

Giorno 11 —

«Meditate sul sacrificio dell’acqua, così trasparente e così innocente, che scende sulla terra per caricarsi di tutte le impurità delle creature. Non preoccupatevi se vi sporcate un po’ volendo aiutare gli altri: avrete sempre la possibilità, come per l’acqua, di fondervi un giorno nell’oceano, il quale, invece, non può essere sporcato.
Se vi lamentate di essere stati insudiciati, derubati o sminuiti, è semplicemente perché vi sentite piccoli come uno stagno, o anche peggio, come una pozzanghera. Non identificatevi con lo stagno, identificatevi con l’oceano, e sentirete che niente e nessuno vi può sporcare. E poi, verrà il momento in cui sarete catturati dai raggi del sole spirituale che si occuperanno della vostra purificazione. Elevandovi nello spazio, abbandonerete gli elementi impuri che avete assorbito lungo il vostro cammino.»

Giorno 12 —

«Il desiderio di salvare qualcuno purtroppo non è sufficiente. Per salvare un alcolizzato o un malato mentale, è necessario un sapere, occorrono dei metodi, altrimenti il più forte sarà lui, e non solo non cambierà, ma vi distruggerà. Quante volte è accaduto che certe donne, avendo voluto sacrificarsi per salvare un uomo dal vizio del bere, hanno finito per morire dal dispiacere! Il marito trascorreva le sere all’osteria, e al rientro le picchiava…
Non è così facile salvare qualcuno; si deve essere molto forti per resistere e continuare fino alla vittoria. Non si devono dunque sopravvalutare le proprie capacità, ma occorre analizzarsi, saper misurare le proprie forze e dire: «Vorrei salvare quell’essere, ma mi mancano i mezzi». Vi rivolgete allora a un essere più potente di voi, a un angelo o a un Iniziato, e supplicate il Cielo in favore dell’infelice creatura che amate; ma voi proteggetevi, altrimenti sarete trascinati a vostra volta nella sua rovina.»

Giorno 13 —

«Quando una bottiglia è già piena, come riuscirete a introdurvi altro liquido? Non potrete, prima occorre svuotarla. La stessa cosa vale per l’essere umano: se non si svuota dei propri vizi e delle proprie abitudini dannose, come potranno le virtù e le qualità divine venire a insediarsi in lui? Egli è già pieno, ed è necessario che si svuoti. È questo il senso della rinuncia: rinunciare significa svuotarsi, abbandonare certe abitudini deleterie per se stessi e per gli altri, in modo da poter introdurre al loro posto qualcosa di nuovo.
Coloro che hanno compreso il senso della rinuncia sanno che lo fanno per se stessi, al fine di creare dentro di sé un vuoto nel quale potranno introdursi le qualità divine. Finché l’uomo non lo capisce, dice a se stesso: «Se rinuncio a bere, a rubare, a tradire e a sedurre le donne, sarò troppo infelice». No, al contrario, perché se riesce a fare qualche sacrificio, quei piaceri minuscoli verranno sostituiti da piaceri molto più grandi e di migliore qualità.»

Giorno 14 —

«D’ora in avanti, esercitatevi a superare le vostre antipatie e a non pensare più che le vostre simpatie siano qualcosa di assoluto che va seguito ciecamente Nella Fratellanza Bianca Universale, in cui abbiamo come ideale quello di formare su tutta la terra una grande famiglia che viva nella pace e nell’armonia, voi dovete dare l’esempio.
Anche se qualcuno non vi piace, semplicemente per il fatto che siete nella Fratellanza e che perseguite questo ideale, dovete mostrarvi comprensivi. Facendo questi sforzi, siete voi a guadagnarci, poiché riuscite a vincere in voi la natura inferiore, che cerca sempre di trascinarvi in complicazioni, malintesi e lotte. Nel momento in cui ci riuscite, voi entrate in un mondo d’armonia e di luce, e ben presto constatate che tutto cambia, poiché tutti coloro che prima guardavate con freddezza e ostilità sentono che il vostro sguardo è cambiato, e cominciano ad amarvi.»

Giorno 15 —

«La sofferenza è legata alla sensibilità. Quanto più un essere diventa sensibile, tanto più soffre, ma è preferibile soffrire ed essere sensibili piuttosto che non soffrire ed essere come una pietra. Occorre essere sensibili, ma senza cadere in una sensibilità morbosa, nel sentimentalismo. Molti non hanno alcuna luce su tale questione, hanno paura a mostrarsi sensibili e diventano come pietre. No, è preferibile passare attraverso le sofferenze e aumentare il grado della propria sensibilità, perché è il grado di sensibilità che determina la grandezza e l’elevatezza dell’essere umano.
Secondo gli Iniziati, essere sensibili significa essere capaci di percepire sempre più la bellezza, lo splendore e la ricchezza del Cielo, capaci di meglio captare le meraviglie del mondo divino e di non sentire più tanto la cattiveria e la stupidità di certe creature. I grandi Maestri, e al di sopra di loro gli Angeli e gli Arcangeli, non soffrono più per la bruttezza, non la vedono nemmeno più; vedono solo la bellezza e sono continuamente nella gioia.»

Giorno 16 —

«Certe persone cominciano ad assumere il ruolo di guida spirituale, senza rendersi conto di non possedere le virtù necessarie: la saggezza, l’amore, la purezza, il disinteresse, la pazienza… Non sanno che fino a quando non avranno ricevuto l’approvazione del Cielo, è molto pericoloso per loro prendere sulle proprie spalle un compito così gravoso.
Per assumersi il compito di guida spirituale, è necessario aver ricevuto un diploma. Sì, anche nel mondo spirituale si ricevono dei diplomi: gli spiriti luminosi che ci hanno inviati sulla terra ci osservano, ci misurano, e se vedono un essere che è riuscito a dominarsi e a correggere certi suoi difetti, gli rilasciano un diploma che gli dà il diritto di insegnare a sua volta. E dov’è quel diploma? In ogni caso non è un pezzo di carta che può essere cancellato o distrutto, ma è come un sigillo impresso sul viso e su tutto il corpo; quel sigillo fa parte dell’uomo stesso e dimostra che egli ha riportato dei successi grazie al suo lavoro spirituale. Forse gli altri non lo vedono, ma tutti gli spiriti della natura e tutti gli spiriti luminosi lo vedono da lontano, e allora accorrono per aiutare quell’essere nel suo compito.»

Giorno 17 —

«Dovete prendere coscienza degli effetti che i vostri stati psichici, buoni o cattivi, producono nel mondo invisibile. Se non lo fate, peggio per voi, un giorno sarete obbligati a constatare tutti i danni che avete provocato. Quando arriverete dall’altra parte e vi sentirete dire: «Guarda, per colpa tua è stato commesso quel crimine, è avvenuto quell’incidente», avrete un bel protestare che non avete mai fatto tutto quel male, che non avete mai rubato, che non avete mai ucciso, ma vi sentirete rispondere: «Sì, può darsi, ma i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti hanno influenzato altre persone che, per causa tua, hanno commesso quel male».
Non si è responsabili solo delle proprie azioni, si è responsabili anche dei propri pensieri e dei propri sentimenti, poiché essi agiscono nel mondo invisibile come delle forze in grado di trascinare gli esseri verso il bene o verso il male.»

Giorno 18 —

«Quando un uomo o una donna manifesta un dono per l’arte o per le scienze, tutti ne sono ammirati, tutti l’apprezzano, lo invitano, lo abbracciano. Non si preoccupano di sapere se quell’essere è buono, giusto, onesto, generoso. No, il talento è tutto ciò che si guarda e che ciascuno cerca dunque di coltivare. Ecco perché attualmente la terra pullula di persone capaci, talentuose; è straordinario!
Ma perché tutte quelle capacità, tutti quei talenti e tutti quei geni non possono salvare il mondo? Anzi, tutto va di male in peggio… ma si accetta tale situazione. Qualcuno possiede delle capacità, è questo che conta. Non ha alcuna importanza se interiormente regnano il disordine, la bruttezza, la putrefazione. Sapendo che è così, tutti si preoccupano solo di sviluppare i talenti che verranno apprezzati dagli altri, anche se quei talenti dovessero contribuire alla disgregazione dell’umanità.»

Giorno 19 —

«La Fratellanza esiste affinché noi tutti, insieme, collettivamente, possiamo chiedere il Regno di Dio. Certo, ognuno può chiederlo da solo, per conto suo, ma da soli non si è in grado di produrre effetti altrettanto potenti, oppure bisogna conoscere altre leggi. Chi è da solo deve sapere che nella sua solitudine non farà mai niente e che, tramite il pensiero, deve unirsi a tutta quella collettività di esseri disseminati nel mondo che continuamente lavorano in tal senso, per il Regno di Dio. Se non sempre si può essere con gli altri, occorre almeno legarsi a loro tramite il pensiero.
Perché rimanere sempre isolati? Anche per mettere al mondo un figlio si deve uscire da quella solitudine sterile e trovare qualcun altro, una donna… o un uomo. Ma gli esseri umani non hanno capito niente. «Io da solo… Voglio rimanere da solo!». Bene, allora rimani pure da solo, così raccoglierai la sterilità, un’abbondanza di sterilità! Per trovare il Signore, non si può rimanere da soli, ma ci si deve unire a tutti gli esseri evoluti nell’universo che stanno pensando a Lui.»

Giorno 20 —

«Le piante, gli animali e gli uomini sono impregnati di energia solare, ma ricevono quell’energia solo dopo che questa è stata assorbita, trasformata e ridistribuita dalla terra. Da questo punto di vista, la terra è altrettanto importante del sole.
Non crediate che, quando vi esponete al sole, ricevete direttamente i suoi raggi, poiché prima di raggiungervi, quei raggi hanno dovuto attraversare l’atmosfera della terra, ed è solo perché l’atmosfera della terra li ha trasformati che avete potuto captarli e assorbirli. Ecco perché è importante per voi essere sempre in armonia con la terra, rispettarla e amarla. Altrimenti, anche esponendovi al sole, non trarrete grandi benefici dalla sua luce e dal suo calore.»

Giorno 21 —

«Quando degli alpinisti intraprendono l’ascensione di una cima, non chiedono alla guida che li conduce di voltarsi per guardarli. Ebbene, la vita spirituale è come l’ascensione di un’alta cima, e voi non dovete chiedere al vostro Maestro di voltarsi. Sì, perché la vostra salvaguardia sta proprio nel fatto che egli non si volti. Se si volta per guardarvi o ascoltarvi, farà un passo falso e tutta la cordata precipiterà.
In pianura, nella vita di tutti i giorni, è diverso, ma quando si sta scalando una montagna, le regole sono più severe. Dovete anzi pregare il Cielo che il vostro Maestro non guardi nessuno, in modo che possa guidare tutta la cordata fino alla vetta. Sì, ecco perché dovete pregare, anziché concentrarvi continuamente e con tutte le vostre forze per obbligarlo a girarsi verso di voi, a occuparsi di voi, senza pensare che, se lo facesse, sarebbe la rovina per tutti. Vedete, ancora non si sa come considerare un Maestro.»

Giorno 22 —

«Un’idea è una creatura, è un essere vivente che viene dal mondo dello spirito, e quell’essere vivente fa un lavoro su di voi. Finché la tenete in vita, finché la nutrite, l’idea vi plasma, vi modella, tanto che un giorno riuscite a rispecchiare quel mondo sublime dove essa ha la propria origine, il mondo degli archetipi in cui dimorano quelle creature chiamate, appunto, Idee.
Ecco perché è così importante lavorare per un’idea divina: quell’idea trae da se stessa tutte le possibilità di modellarvi, di migliorarvi, e un giorno voi diventate cittadini del mondo delle Idee. Occorre lavorare per un’idea al fine di avere un legame con il mondo superiore. Quando non ci sono più idee che lavorano su di voi come tante api per portarvi tutte le benedizioni, venite privati di tutto ciò che esiste di meglio.»

Giorno 23 —

«Abituatevi ad avere un atteggiamento interiore corretto nei confronti delle situazioni e degli avvenimenti dell’esistenza. Ad esempio, quando subite un fallimento, perché reagire come se aveste perso tutto e il mondo intero stesse crollando? Cercate invece di prendere coscienza di tutto ciò che ancora possedete: la salute, una famiglia, degli amici… e ringraziate il Cielo per quella ricchezza. Immaginate come vi sentireste se foste paralizzati o privi di una casa, di cibo, di parenti…
Allora, invece di soffrire sempre per ciò che vi manca, imparate a rallegrarvi per ciò che avete. Il fatto che per un po’ siate tristi a causa di un’offesa, di una delusione o un insuccesso, d’accordo, è normale, ma non siete scusabili se rimanete lì a rimuginare sui vostri dispiaceri dimenticando tutti i motivi che avete per essere felici e riconoscenti. Reagite, mio Dio, altrimenti arriverà il giorno in cui non potrete più sbarazzarvi di quella tendenza allo scoraggiamento, e sarete annientati.»

Giorno 24 —

«Quando decidono di farsi una famiglia, di stringere amicizia o di mettersi in società per iniziare un’attività, quante persone hanno la tendenza a orientarsi in base alla prima impressione, che può essere gradevole o spiacevole, di simpatia o di antipatia! Pensano: «Oh, quel tale mi ispira» e, senza riflettere e senza approfondire, si lanciano, non vedendo che in realtà hanno a che fare con un malfattore. E si allontanano da qualcun altro che trovano meno simpatico, mentre questi è in realtà un uomo giusto, onesto e buono.
Finché vi orienterete in base alla simpatia o all’antipatia, che sono impressioni del momento, e non in base alla saggezza, che vede molto più lontano, incontrerete delusioni e fallimenti. »

Giorno 25 —

«Fare del bene significa essere capaci di dare dei frutti. Noi tutti siamo venuti sulla terra per dare dei frutti, ossia pensieri, sentimenti e azioni che siano belli, nobili e grandi; ecco perché occorre sempre sorvegliare in quale stato interiore s’incontrano gli altri.
Se andate in visita da qualcuno senza preoccuparvi degli effetti che produrrete su di lui con i vostri gesti, il vostro sguardo e le vostre parole, gli procurerete un’indigestione o lo avvelenerete. Agendo in tal modo date prova di non aver mai compreso la scienza del bene; e non stupitevi poi se la vostra vita è solitaria e triste… Perché non avete imparato a dare dei frutti? Quando si dà, non si è mai soli. Date dunque un frutto, ossia un lavoro, un sacrificio, un pensiero, uno sguardo benevolo, un sorriso…»

Giorno 26 —

«Rinunciare a certi piaceri sessuali ha senso solo se è per sostituirli con acquisizioni e gioie spirituali. I religiosi e i moralisti hanno svolto malissimo il loro lavoro: hanno imposto delle regole senza spiegarne veramente l’utilità, dando così alla gente l’impressione di volerla opprimere, di farla vivere nelle privazioni e nel deserto. Ora, però, è arrivato il momento di spiegare. Le persone non sono così stupide e ottuse, possono capire. In ogni caso, non serve più a niente imporre delle regole senza presentarne l’utilità.
La Scienza iniziatica vi spiega che la rinuncia non è una privazione. Nella vita spirituale, la rinuncia non si accompagna a una perdita. Rinunciare significa sostituire, trasporre, spostare un piacere su un piano superiore. Si tratta della stessa attività, ma con elementi più puri, più sottili e con uno scopo più disinteressato.»

Giorno 27 —

«Qualcuno viene a lamentarsi da me: «Lei ci parla del mondo divino e delle entità luminose con le quali possiamo entrare in contatto tramite il pensiero. Ma quante volte ho provato a fare questo lavoro, però non ho risultati, non sento niente». Il fatto che non abbiate dei risultati non dimostra che le mie parole siano menzognere; a causa dello spessore della materia che vi avvolge, voi non riuscite ancora a percepire la presenza del mondo divino e dei suoi abitanti, che pure esistono, sono reali. Voi non sentite niente, non vedete niente e immaginate che non ci sia niente. Sì, invece, c’è qualcosa, continuate… Eh, sì, dovete perseverare.
Via via che fa degli sforzi, il discepolo sente aprirsi una strada davanti a sé, sente ricostruirsi un ponte con le regioni superiori, e comincia a vivere la vita divina. Un giorno, anzi, gli sarà sufficiente concentrarsi per qualche minuto su quelle regioni per sentire subito le benedizioni del Cielo riversarsi su di lui.»

Giorno 28 —

«I sacrifici di animali, di cui si parla nella Bibbia e nei Libri sacri di tutte le religioni, si spiegano con la conoscenza che gli antichi possedevano riguardo alla liberazione delle energie e al loro utilizzo come supporto nelle cerimonie magiche. Quando nel Vecchio Testamento si trova scritto che l’odore delle vittime era gradito alle narici del Signore, era un modo per dire che le energie liberate dal corpo degli animali e utilizzate dai sacerdoti, rendevano efficaci le loro invocazioni. Il che è del resto anche il ruolo simbolico che, da secoli, è attribuito all’incenso.
Poi è venuto Gesù e ha voluto condurre gli esseri umani verso un concetto superiore del sacrificio; invece di immolare dei poveri animali che non hanno fatto niente di male, egli insegnò loro a immolare i propri animali interiori – le bramosie, le passioni ecc. – poiché il sacrificio di quegli animali libera energie ancora più preziose, che possono essere utilizzate per il lavoro spirituale.»

Giorno 29 —

«È sulla terra che avviene veramente l’evoluzione dell’uomo, non altrove. Anche colui che, a causa dei propri crimini, è andato a soffrire a lungo nell’inferno, deve tornare sulla terra per riparare al male che ha fatto. Sì, non è sufficiente soffrire, poiché la sofferenza non è una riparazione al male che si è commesso.
Avendo commesso dei crimini sulla terra, è sulla terra che è necessario venire a riparare. D’altronde, è solo a questa condizione che la reincarnazione ha un senso; altrimenti, perché si dovrebbe ridiscendere sulla terra se si fossero già espiati i propri errori nel piano astrale? In realtà, esiste una legge secondo la quale l’uomo deve riparare ai propri errori in tutte le regioni dell’universo dove quegli errori hanno prodotto dei danni.»

Giorno 30 —

«C’è una leggenda bulgara dal titolo Zar Trojan. È la storia di un re che, un mattino, svegliandosi, scoprì di avere orecchie di capro. A partire da quel giorno, ovviamente, fece di tutto per nasconderle, e nessuno lo venne a sapere, tranne il suo barbiere che lo radeva tutti i giorni e che aveva promesso di non dire niente. Ma per lui era difficile mantenere un tale segreto, e un giorno, non riuscendo più a trattenersi, andò nella foresta, si distese e confidò il suo segreto alla terra: «Lo Zar Trojan ha orecchie di capro». Infine, sollevato, fece ritorno a casa. Qualche tempo dopo, in quello stesso luogo crebbe un albero. Quell’albero era strano; i bambini si fabbricavano degli zufoli con il legno dei suoi rami, ma quando soffiavano in quegli zufoli, si udivano queste parole: «Lo Zar Trojan ha orecchie di capro! Lo Zar Trojan ha orecchie di capro!» Il re finì per venirlo a sapere; chiamò il barbiere, il quale cercò di discolparsi dicendo che aveva confidato quel segreto solo alla terra. Sì, senza dubbio, ma non si doveva dire niente nemmeno alla terra.
Si ritrova questa stessa favola iniziatica nella mitologia greca, e precisamente nella leggenda di Re Mida, il quale invece aveva orecchie d’asino. Il racconto mostra che tutto si registra e si trasmette. Si dice che perfino i muri abbiano orecchie… Ogni vostro pensiero e sentimento si registrano dapprima su voi stessi, ma anche su tutto ciò che vi circonda, e un giorno potranno essere conosciuti da tutti.»

Giorno 31 —

« Non identificatevi mai con il vostro corpo fisico, altrimenti sarà l’idea della morte a prendere il sopravvento. Il corpo è vulnerabile, s’indebolisce, si ammala e muore, e se vi identificate con esso, se non cercate niente al di là del corpo, per tutta la vita rimarrete deboli, malaticci e tenebrosi, fino a scomparire. Identificatevi con il vostro spirito, poiché lo spirito è potente, luminoso, indistruttibile, immortale, e grazie a tale identificazione comincerete a diventare come lui, invulnerabile. Ecco il vantaggio di adottare una filosofia spirituale. Sta tutto qui, nel modo di comprendere.
Purtroppo, da secoli si nutrono gli esseri umani con concetti che li indeboliscono e li annientano, e tutto ciò viene chiamato istruzione! Occorre sostituire i vecchi concetti con altre idee, idee nuove che danno la vita, la potenza, la forza e l’elevazione, al fine di avvicinarsi sempre più alla Divinità. »

Giorno 32 —

«Troverete il senso della vita solo decidendovi a partecipare alla realizzazione del Regno di Dio e della sua Giustizia. Allora, qualunque cosa vi accada, sapete di essere degli operai nel campo del Signore e vi sentite appagati, felici e sostenuti, poiché partecipate a un immenso lavoro. Non siete soli, non siete abbandonati.
Ciascuno di voi può trovare da oggi stesso il senso della vita poiché, a partire da oggi, invece di lavorare per se stesso, per soddisfare le proprie necessità, può dire: «D’ora in avanti voglio lavorare per il Regno di Dio e la sua Giustizia». E anche se sulla terra siete degli sconosciuti, il vostro nome è scritto nel Libro della Vita e il Cielo vi colma delle sue benedizioni. Non c’è niente di più glorioso che impegnarsi in questo lavoro. Sì, occorre andare sempre più lontano e avere aspirazioni sempre più ampie, più vaste: è questo ciò che veramente dà un senso alla vita.»

Giorno 33 —

«Se è vero che gli esseri umani hanno bisogno di istruttori per non vagare alla cieca, è altrettanto vero che, una volta istruiti e illuminati, sta a loro lavorare e fare le proprie esperienze.
Prendiamo un esempio molto semplice. Da un cuoco eccellente avete avuto la ricetta di un piatto e avete anche acquistato nei migliori negozi tutti gli ingredienti necessari, ma se non vi decidete ad andare nella vostra cucina per preparare quel piatto, non avrete niente da mangiare; e se continuerete così per molto tempo, finirete per morire di fame. Lo stesso accade nella vita spirituale. Una volta che avete trovato il cammino e avete davanti a voi i migliori esempi, dovete contare solo su voi stessi. Le acquisizioni fatte da altri rimangono degli altri; ora sta a voi fare le vostre acquisizioni.»

Giorno 34 —

«Tutti i pensieri che formulate, siano pure i più deboli e insignificanti, sono una realtà. Li si può anche vedere, e ci sono creature che li vedono. Il pensiero è un essere vivente. Ovviamente, sul piano fisico non è possibile vederlo agire né afferrarlo, ma nella sua regione, con i materiali sottili di cui è formato, il pensiero è un essere vivo e operante. Il fatto di ignorare tale verità è causa di molte difficoltà e prove.
Gli esseri umani non vedono e non sentono che il pensiero lavora, che costruisce o distrugge; si permettono di pensare qualunque cosa e in seguito si stupiscono di ciò che accade loro. Il pensiero è una realtà vivente: ecco perché dovete sorvegliarvi per emanare e proiettare solo i pensieri migliori, pensieri pieni di amore, di bontà, di luce e di armonia. Il vero sapere comincia da lì: nella consapevolezza che il pensiero è una realtà.»

Giorno 35 —

«Lo spirito è il principio creatore per eccellenza. Tutto ciò che esiste è uscito dallo spirito ed è animato dallo spirito, ma non tutto è spirito. Il nostro corpo, ad esempio, possiede qualcosa dello spirito, ma è lungi dal possedere tutti i poteri e le qualità dello spirito. Affinché il nostro corpo sia sempre più impregnato degli elementi dello spirito, sta a noi fare un lavoro.
Quando mangiamo, ad esempio, dobbiamo fare in modo che lo spirito partecipi a quell’atto, affinché impregni il cibo e permei anche la nostra stessa materia. Il cibo contiene la vita, ma non possiede ancora lo spirito. È compito nostro, quando mangiamo, concentrarci sul cibo affinché lo spirito intervenga, poiché la sua presenza porterà elementi così nuovi che tutto in noi sarà trasformato, abbellito e resuscitato.»

Giorno 36 —

«Il Cielo guarda chi servite. Se vede che servite il vostro dio personale, il vostro egoismo, la vostra natura inferiore, si allontana da voi. Esso non distribuisce la sua ricchezza a coloro che pensano solo a vivere la propria vita fatta di disonestà e di piaceri. E se il Cielo vi abbandona, chi vi aiuterà, chi vi salverà? Il vostro denaro? La vostra gloria? La vostra celebrità?
Per il Cielo esistono solo due categorie di esseri: quelli che lavorano unicamente per se stessi, per soddisfare i propri desideri, e quelli che fanno degli sforzi per aiutare i loro fratelli e per partecipare al lavoro di miliardi e miliardi di entità nel mondo invisibile, che si dedicano alla realizzazione del Regno di Dio sulla terra. Costoro sono iscritti nel grande Libro della Vita come benefattori dell’umanità, e il Cielo non li abbandona mai.»

Giorno 37 —

«Nell’essere umano, il principio maschile – il padre – è rappresentato dall’intelletto, mentre il principio femminile – la madre – è rappresentato dal cuore… E l’unione del principio maschile con il principio femminile mette al mondo il figlio: l’azione. Tutte le nostre azioni sono il frutto dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti. Si incontrano persone molto attive, nelle quali l’intelletto e il cuore non sono molto sviluppati, ma anche in costoro l’azione è necessariamente figlia dell’intelletto e del cuore, o piuttosto dell’assenza di luce nel loro intelletto e dell’assenza di calore nel loro cuore. Agire con intelligenza e sensibilità, oppure in modo sconsiderato e senza alcun sentimento, equivale sempre a dar vita a un’attività che è il frutto dell’intelletto e del cuore. La natura del figlio dipende dal grado di evoluzione e di cultura dei genitori.
Quando i nostri pensieri sono buoni e lo sono pure i nostri sentimenti, allora le nostre azioni – che sono la conseguenza della saggezza del nostro intelletto e dell’amore del nostro cuore – saranno azioni costruttive. La potenza della nostra azione è la conseguenza di un corretto legame fra la saggezza e l’amore.»

Giorno 38 —

«Per risolvere i suoi problemi, l’essere umano possiede in se stesso dei fattori estremamente efficaci: il pensiero, la volontà, l’immaginazione… Però, essendo abituato a ricorrere solo a mezzi esteriori, ovviamente quelle facoltà non si sviluppano. Quante persone dicono: «Il pensiero, il pensiero… Ho provato, ma non ho avuto risultati!». Perché?… Supponiamo che vogliate rimediare, tramite il pensiero, a una debolezza fisica o psichica: per formarla, forse ci avete messo secoli e diverse incarnazioni; allora come potete pensare che, decidendo ora di concentrarvi su di essa per due o tre minuti, riuscirete a sbarazzarvene? Forse occorreranno di nuovo dei secoli!
Nell’universo esiste una giustizia, e quando non si è mai smesso di accumulare errori, per riparare sono necessari molto tempo e molti sforzi. In realtà, la soluzione migliore consiste nell’unire i mezzi esteriori ai mezzi interiori per accelerare le cose; ma occorre cominciare a lavorare prima di tutto con l’anima, con lo spirito e col pensiero, e in seguito, se necessario, aggiungere un elemento fisico per facilitare il processo.»

Giorno 39 —

«La situazione di un Maestro è molto complicata. Il suo lavoro consiste nell’aiutare il discepolo a liberare il suo spirito, poiché il suo spirito è come un re che si è lasciato detronizzare dai suoi sudditi ribelli, e adesso il re è rinchiuso in una cella e il regno è in preda all’anarchia.
Purtroppo, benché si senta spodestato e oppresso, non sempre il discepolo comprende l’aiuto che il suo Maestro vuole dargli: ha l’impressione che, con i suoi consigli e il suo atteggiamento, il Maestro lo voglia limitare nella sua libertà. Allora che cosa deve fare il Maestro?… Attendere pazientemente che il discepolo capisca la natura del suo lavoro. Ciò che il Maestro vuole limitare in lui sono le manifestazioni della sua natura inferiore, gli istinti e le passioni che hanno finito per ridurre al silenzio la sua natura superiore, il suo spirito. E se, anziché comprendere che il Maestro vuole solo il suo bene, il discepolo pensa che egli faccia di tutto per ostacolarlo, tormentarlo e rattristarlo, ciò dimostra semplicemente che non ha ancora capito dove sta il suo vero bene. Come i bambini, quel discepolo ama le caramelle e chi gliele offre. Ed ecco che invece il Maestro gli propone del chinino..»

Giorno 40 —

Osservando gli insetti si imparano molte cose. Quante volte, ad esempio, si è potuto osservare che, lasciando in giro del cibo, dopo un po’ arrivano gli insetti (mosche, formiche ecc.). Grazie a quale fiuto e a quale radioestesia riescono a scoprire, anche da grandi distanze, la presenza di quei frammenti di cibo? E se li si toglie, se ne vanno.
La stessa legge esiste anche nel piano psichico. Infatti, anche nel piano psichico esistono “bestiole” di ogni genere, che sentono da lontano le impurità e vengono per cibarsene. Ovunque, in ogni campo, tutto è nutrimento per gli uni o per gli altri. Le creature malvagie, tenebrose hanno bisogno di mangiare, ma anche le creature luminose, le creature celesti. Allora, attenzione alle entità che i vostri pensieri e i vostri sentimenti attireranno in voi.

Giorno 41 —

Gli esseri umani sono talmente influenzati dall’attuale stato di cose che, se capitassero nel Regno di Dio, si metterebbero a criticare tutto: «Oh, ma qui non è affatto come da noi. Questo non è giusto… Questo non è normale…!».
Accadrebbe esattamente come nella storia di quell’uomo che apparteneva a una tribù in cui tutti avevano un occhio solo. Costui si mise in viaggio e un giorno capitò presso una popolazione dove tutti avevano due occhi. Tornato a casa, raccontò ai suoi compatrioti: «Ho visto dei mostri, degli esseri spaventosi che non hanno un solo occhio come noi, ma ne hanno due. Dobbiamo attaccarli per strappare loro il secondo occhio!». Avviene più o meno la stessa cosa nel mondo; non appena un essere manifesta facoltà o virtù insolite e le persone se ne accorgono, si coalizzano contro di lui dicendo: «Non è normale, non è naturale», perché la norma è costituita dalla maggioranza. Allora, se la maggioranza è animale, ci si deve livellare e rimanere animali. E se per caso le persone incontrano un angelo, una divinità, combatteranno contro di lui in nome di quella che è la loro norma. Vedete che mentalità? Ebbene, a volte è così anche la vostra.

Giorno 42 —

 Non abbandonatevi mai senza reagire a certe tendenze o abitudini mentali perniciose, poiché col tempo, a poco a poco ne diverreste prigionieri. E non dite: «Oh, al momento opportuno mi correggerò e aggiusterò la situazione». No, vi state facendo delle illusioni, poiché sarà proprio nel momento in cui vorrete riprendere la giusta direzione che quelle tendenze si manifesteranno in modo più potente.
Sì, è solo nel momento in cui ci si vuole risollevare che ci si rende conto di quanto si è prigionieri. Finché non si è coscienti di essere schiavi e non si vuole fare nulla per uscire da quella situazione, non ci si sente asserviti; ma il giorno in cui ci si vuole liberare… ahi ahi ahi! Allora fate attenzione, non lasciatevi mai andare dicendo che quando verrà il momento riuscirete a riprendervi. Certo, se lo volete veramente, ci riuscirete, ma con quanti più sforzi e sofferenze!

Giorno 43 —

Nei Vangeli Gesù ha detto: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutto il tuo pensiero e con tutta la tua forza. Ecco il primo comandamento». Vi ho già spiegato che la forza corrisponde al campo dello spirito, poiché solo lo spirito possiede la vera forza. L’uomo deve dunque amare Dio con il cuore, l’intelletto, l’anima e lo spirito, ovvero con i quattro principi che costituiscono la sua vita psichica.
A questo comandamento si può accostare il precetto del Maestro Petăr Dănov: «Abbiate il cuore puro come il cristallo, l’intelletto luminoso come il sole, l’anima vasta come l’universo, lo spirito potente come Dio e unito a Dio». È questo il più alto ideale che egli ci abbia dato.

Giorno 44 —

 Quando vi sentite infelici e scoraggiati, invece di rimanere lì senza fare niente, salvo imbottirvi di pillole e importunare gli altri riversando su di loro le vostre angosce e i vostri incubi, sforzatevi di lavorare con la vostra immaginazione.
Immaginatevi circondati di luce, mentre inviate il vostro amore attraverso il mondo intero, resistendo alle difficoltà e alle tentazioni… A poco a poco, le immagini da voi formate diventeranno vive, agiranno su di voi, vi trasformeranno e al tempo stesso lavoreranno per attirare dall’universo gli elementi appropriati per introdurli in voi. Certo, saranno necessari molto tempo e molto lavoro. Inizialmente, gli effetti di questi esercizi non si faranno sentire molto a lungo e dovrete ripeterli spesso; ma un giorno, il risultato sarà definitivo e voi non potrete dubitarne: percepirete al di sopra di voi un’entità vivente che vi protegge, vi istruisce, vi purifica, vi illumina e, nei casi difficili, vi dà il sostegno di cui avete bisogno

Giorno 45 —

Tutti gli esseri, per quanto grossolani e materialisti, sono stati creati negli stessi laboratori in cui sono stati creati i più grandi geni e i più grandi Iniziati, solo che per loro non è ancora arrivato il momento di manifestare gli stessi doni e le stesse virtù. Ma quel tempo verrà anche per loro, ed essi cercheranno la bellezza, la purezza, la luce e l’immensità. Comprenderanno che le attività e i beni materiali sono necessari solo come un supporto, come un recipiente, un involucro per sostenere, ospitare o contenere la vita dello spirito.
E quando cominceranno a capire che ciò che scambiavano per l’essenziale era in realtà solo l’involucro, la scorza, a quel punto la loro visuale cambierà. Sì, solo la loro visuale: smetteranno di guardare i recipienti e s’interesseranno del contenuto, e quello sarà per loro l’inizio della vera vita.

Giorno 46 —

 Per poter modificare le forme del vostro essere interiore, dovete cercare di avvicinarvi alla regione del fuoco, ossia alla regione dello spirito e, tramite la meditazione e la preghiera, modellarvi e plasmarvi. Se rifiutate di fare questo lavoro, saranno le sofferenze che verranno a bruciarvi e a fondervi, poiché l’Intelligenza cosmica non accetta che l’essere umano rimanga lì a stagnare.
Allora, non indugiate, decidetevi a conoscere la potenza del fuoco celeste, a sentirlo e a possederlo. Cercate di comprendere la sua natura, in che modo arriva fino a noi per smuoverci profondamente e come può trasmetterci le sue proprietà. Si deve riuscire ad assorbirlo, affinché le vecchie forme già consolidate in noi possano fondere al suo calore ed essere rimodellate. 

Giorno 47 —

Il sapere che le persone hanno acquisito nel corso dei loro studi, al servizio di chi o di che cosa lo mettono? Quanti sono coloro che prendono coscienza delle proprie responsabilità e dicono a se stessi: «Vediamo, con tutta questa conoscenza è necessario che io faccia del bene e aiuti gli altri; non devo essere il solo a beneficiarne»? Credete forse che tutti i medici abbiano scelto la loro professione sempre in modo disinteressato? E gli avvocati? E i chimici, gli ingegneri, gli economisti, i giornalisti? Mettono veramente il proprio sapere al servizio degli altri? Ciò che la maggior parte di loro vuole è il successo, la gloria, il benessere, i piaceri…
Di per sé, gli studi non rendono migliori gli esseri: anzi, spesso ne fanno dei veri pericoli pubblici! Viceversa, il sapere diventa fonte di benedizioni nelle mani di coloro che hanno lavorato sul proprio carattere e che hanno deciso di non utilizzarlo per il profitto personale, bensì per il bene di tutti. 

Giorno 48 —

L’albero è una creatura viva che sa attirare e accumulare l’energia solare. Se lo si brucia, si constata che è costituito da un po’ di terra, da acqua in maggiore quantità, da aria in quantità ancora più grande, ma che sono il fuoco e la luce a entrare maggiormente nella sua composizione. E l’uomo è costruito a immagine dell’albero: egli è fatto di fuoco e di luce, e possiede la stessa quintessenza del sole.
Perché fuorviare le persone ripetendo loro che non sono altro che terra, che possono nutrirsi solo di materia e che ritorneranno alla terra? Gli Iniziati, invece, ci dicono: «Voi siete fatti di luce, potete nutrirvi di luce e ritornerete alla luce». Sì, l’uomo è identico all’albero, e se conoscesse le leggi con le quali lavora la natura, potrebbe anch’egli fissare e conservare la forza cosmica, l’energia del fuoco celeste, ossia tutte quelle forme dello spirito che sono l’intelligenza, la luce, l’amore..

Giorno 49 —

L’essere umano non possiede ancora il sapere né le capacità che gli permetterebbero di vincere il male. La soluzione migliore è lasciare che il bene e il male convivano, e utilizzare l’attività e le forze estremamente potenti contenute negli elementi del male, ovvero prendere alcune dosi infinitesimali del male per stimolare le forze del bene. Esattamente come per un innesto.
Che cosa fa il giardiniere? Sul fusto di un giovane pero selvatico dai frutti immangiabili, fissa, ad esempio, il ramo di un pero di buona qualità, che beneficerà del vigore dall’albero selvatico. Alla stessa stregua, sull’albero del male si possono fissare i rami dell’albero del bene. Allora, così come le forze del male cercano sempre di impadronirsi delle forze del bene per farle servire ai propri disegni, allo stesso modo il bene ha tutti i diritti di attingere alle forze del male e di utilizzarle per il proprio lavoro.

Giorno 50 —

Tutti i padri e le madri che desiderano per i propri figli facilitazioni, opulenza e successi ovviamente vi sono spinti dal loro amore; si tratta però di un amore cieco che non mira alla vera evoluzione dei figli. Certo, ciò non significa che i genitori debbano desiderare che i propri figli soffrano per evolvere, e del resto non devono preoccuparsi di questo. Il loro desiderio deve essere solo che quei figli diventino dei benefattori dell’umanità, e sta al Cielo decidere attraverso quali esperienze li farà passare per condurli fin là. Forse invierà loro delle malattie, dei nemici, degli obbrobri, ma poco importa. Se i genitori sanno come parlare ai propri figli, come consigliarli e sostenerli nelle prove, quei figli andranno lontano, molto lontano, così lontano che un giorno non rimarrà più traccia di quelle difficoltà.
I genitori amano i propri figli, ma che cosa diventeranno quei figli se si risparmia loro ogni sofferenza? Si abbrutiranno, ecco tutto. 

Giorno 51 —

Cercate di vivere una vita intensa, poiché sarà lei a rivelarvi ogni giorno nuove verità. Direte: «Ma come si possono fare delle scoperte dentro di sé? Capisco che lo si possa fare leggendo o studiando, ma da soli, in se stessi, è veramente possibile scoprire qualcosa?». Sì, grazie alla vita intensa – che è la vera vita spirituale – scoprirete le verità essenziali che riguardano l’uomo e l’universo! Non scoprireste mai quelle verità se non avessero la loro sorgente in voi, se non le aveste vissute. Certo, possono esservi rivelate da qualcuno, da un essere che amate e nel quale avete fiducia, ma bisognerà comunque che voi stessi ne facciate esperienza.
Se le persone sono immerse nell’incertezza e nel dubbio, è perché hanno cercato la verità per una via che è esterna a loro e di cui non possono mai essere certe. Solo la via interiore rende impossibile il dubbio. In tal caso, anche se volete dubitare, non potete! 

Giorno 52 —

Il vero discepolo è colui che è consapevole di avere bisogno di un Maestro unicamente per essere da lui stimolato e ispirato sulla via del bene. E quando ha trovato quel Maestro, non dubita di lui, non gli si oppone e non esige niente da lui. Spesso, il Maestro non gli ha quasi parlato, non si è occupato di lui, ma il discepolo sa che il suo Maestro esiste, e ne è felice, fa dei progressi perché lo ama, crede in lui ed è legato a lui. Anche se infelice, povero, malato o moribondo, egli si sente consolato e confortato al solo pensiero che il suo Maestro esiste, poiché l’immagine che ha di lui nella mente e nel cuore è onnipotente. È quel Maestro interiore che gli apre tutte le porte.
Per evolvere, non è sufficiente frequentare un Maestro. Si frequenta il sole, si frequentano le sorgenti, eppure si rimane gli stessi. Perché? Perché si è chiusi. Per aprirsi, occorrono la fede e l’amore. La fede e l’amore sono le chiavi che aprono tutte le porte. 

Giorno 53 —

In numero sempre maggiore, le persone s’interessano all’occultismo: cercano i segreti che permetteranno loro di diventare dei maghi potenti. Pensano di trovarli nei rituali, nei talismani, nelle formule magiche e, senza conoscere niente delle realtà del mondo invisibile, si lanciano nell’evocazione degli spiriti. Poveri infelici! Ciò che troveranno sarà lo squilibrio psichico e anche fisico, poiché non saranno gli spiriti superiori a rispondere alle loro invocazioni, bensì le entità dei livelli più bassi, ossia gli elementali e le larve. Sì, ecco la verità, l’implacabile verità. E perché? Perché per attirare gli spiriti luminosi, gli angeli e gli arcangeli, esiste un solo metodo, un solo mezzo: progredire ogni giorno di più nel cammino spirituale.
Le entità celesti vengono ad aiutare e a sostenere unicamente gli esseri che manifestano la purezza, l’amore, la giustizia e la verità. Non si possono sondare gli arcani dell’universo vivendo in modo ordinario. Il mondo divino ci dà le sue benedizioni solo in proporzione a ciò che noi stessi facciamo. Certo, altri possono darci ciò che chiederemo loro, ma a quale prezzo bisognerà pagarlo!

Giorno 54 —

C’è una filosofia perniciosa che circola ovunque nel mondo e che spinge le persone a soddisfare ogni loro desiderio e ogni loro voglia, poiché pare sia molto sbagliato non seguire la voce della natura e opporsi a essa: sarebbe un atto di repressione.
Eppure, se siete lucidi e onesti, vi renderete conto che la voce che parla in voi non sempre vi spinge a cercare unicamente il vostro piacere; qualche volta, vi consiglia invece di essere più ragionevoli, più padroni di voi stessi, e vi rivolge anche dei rimproveri: «Perché hai commesso delle sciocchezze? Perché ti sei lasciato trascinare?»… Senza dubbio questa voce si esprime più raramente e più lievemente, ma c’è, non lo si può negare. Ebbene, il fatto è, molto semplicemente, che anch’essa è la voce della natura, ma è la voce della natura superiore, mentre invece l’altra è la voce della natura inferiore. Queste due nature, infatti, coesistono nell’uomo e cercano entrambe di manifestarsi. Ecco un punto che deve essere ben chiaro per voi.

Giorno 55 —

Per la maggior parte degli esseri umani, tutto ciò che esiste nell’universo è privo di intelligenza e di vita vera e propria, tranne loro. Insomma, l’uomo, questo pigmeo, sarebbe l’unico essere vivente e pensante?… Eh, no, è falso, ed è a causa di questo concetto erroneo che, da diversi secoli, la morte s’insedia nella cultura e nelle mentalità. Perciò, se volete essere veramente vivi e intelligenti, vivificate tutto intorno a voi: le pietre, gli alberi, le montagne, il cielo, il sole… Pensando che tutto è vivo, che tutto è intelligente, e che lo è anche più di voi, farete finalmente dei progressi. Ecco la psicologia degli Iniziati.
Finché gli esseri umani immagineranno di essere le uniche creature pensanti, mentre tutto il resto dell’universo non pensa, non comprende e non è sensibile, non potranno fare alcun progresso. Provate a pensare che il sole è un essere intelligente e vivo, ed esso vi istruirà. Ecco la verità che un giorno il mondo intero sarà obbligato a riconoscere.

Giorno 56 —

A che cosa pensate quando mangiate? Ai vostri problemi di denaro, ai vostri dispiaceri d’amore, all’ultima parola offensiva che vi è stata detta… Per un momento, cercate di dimenticare tutto ciò e di pensare al cibo, ma anche al vostro corpo che riceve quel cibo. Che cos’è il vostro corpo? È l’unione di elementi che prima si trovavano nell’acqua, nell’aria, nella terra e nel fuoco. Essi formavano la materia di altri corpi che, col tempo, si sono decomposti. E ora, quando mangiamo dei frutti o degli ortaggi e diciamo: «Questa è una pera, questo è un cocomero, questa è una lattuga, questo è un cetriolo…» è vero, ma prima di esistere sotto quella forma e con quei colori che ora abbiamo sotto i nostri occhi, a quante altre forme animate o inanimate sono appartenuti quegli stessi elementi, e con quanti altri colori!
Fin dall’origine del mondo, sono sempre gli stessi elementi che entrano nella costituzione dei minerali, dei vegetali, degli animali e degli esseri umani. Quando il tempo o un incidente li disintegra, ritornano nei grandi laboratori della natura per esservi trasformati, ma gli elementi stessi che li costituiscono rimangono eternamente nuovi, puri e inossidabili. Poco importa se tutte le forme viventi si consumano, ammuffiscono, marciscono e si riducono in polvere: la natura le riprende nei suoi laboratori e le restituisce trasformate in nutrimento fresco per tutti gli esseri viventi, oppure le utilizza per ricostruire i nuovi corpi delle creature.

Giorno 57 —

Un Maestro insegna ai suoi discepoli la scienza della vita. Ma i discepoli, non avendo alcuna idea del valore della vita, pensano: «Che cos’è questa scienza? Insegnarci a vivere? A noi non interessa. Ciò che ci interessa è poter predire il futuro, fabbricare talismani per proteggersi, scoprire le nostre reincarnazioni…». E perdono il loro tempo a leggere libri di occultismo e a incontrare persone che fanno loro delle rivelazioni, o almeno così pare. Nel frattempo, trascurano la propria vita fino al giorno in cui, indeboliti e delusi, non avendo trovato niente di ciò che speravano, cominciano a capire di aver tralasciato l’essenziale.
Sì, perché niente può eguagliare o superare la vita: né la scienza né la filosofia né i poteri né il denaro, niente. Dovete dunque proteggere la vostra vita, purificarla e illuminarla, poiché è grazie ad essa che otterrete la vera conoscenza, la vera chiaroveggenza, le vere ricchezze e i veri poteri. 

Giorno 58 —

Quando hanno qualche problema da risolvere, gli esseri umani non pensano a utilizzare il metodo dell’amore, poiché non credono alla sua efficacia. Eppure, un giorno saranno obbligati a riconoscere che l’amore è l’arma più temibile, di fronte alla quale tutti sono costretti ad arrendersi. Davanti al vero amore, il nemico non ha alcuna possibilità di sfuggire: prima o poi viene catturato.
Allora armatevi delle armi dell’amore: vedrete che nessuno potrà resistervi, e non verrete mai accusati di aver voluto utilizzare tali armi. Se trovate che esse non siano sufficientemente efficaci, in realtà significa che il vostro amore non è abbastanza potente. Rafforzatelo, aumentatelo e vedrete: tutti saranno costretti ad arrendersi.

Giorno 59 —

Quando siete vittime di un’ingiustizia, non lasciatevi rodere dal dispiacere o dal desiderio di vendetta. Aspettate, e continuate a lavorare su voi stessi. Tutto ciò che è ispirato dal mondo divino rimarrà e un giorno brillerà in tutto il suo splendore; invece, le imprese ispirate da interessi umani, anche se per qualche tempo sembrano avere successo, prima o poi sono destinate al fallimento. Se a loro fa piacere, lasciate dunque che le persone affondino nella propria palude, accanendosi nel voler escludere e superare gli altri per conquistarsi i posti migliori. Quelle persone s’impoveriranno e s’indeboliranno, perché ignorano quanto siano terribili le leggi per chi si rende servitore della gelosia, della menzogna e dell’odio.
Il Cielo sistema tutto, la sua forza e la sua potenza sono infinite. Impercettibilmente, ma instancabilmente, lavora, e tutto si trasformerà per il bene di coloro che hanno messo al centro della propria vita un ideale sublime di bellezza e di amore, per la realizzazione del Regno di Dio e della fratellanza nel mondo.

Giorno 60 —

La vita e la morte: su queste due parole poggia tutta la creazione. La vita non può essere compresa senza la morte, né la morte senza la vita. Esse camminano insieme, inestricabilmente legate l’una all’altra. A partire dall’istante in cui la vita appare, essa viene immediatamente minacciata dalla morte. Tuttavia, la morte stessa non ha mai l’ultima parola: non appena ha compiuto la sua opera, la vita riprende il sopravvento, ma sotto un’altra forma.
Presi isolatamente, i termini “vita” e “morte” non hanno veramente senso. È la vita che dà il suo significato alla morte, ed è la morte a dare alla vita il suo significato. Perciò comprenderemo realmente la vita solo quando un giorno passeremo per le porte della morte, che ci daranno accesso a una nuova forma di vita.

Giorno 61 —

Si può dire che il genere umano, essendo riuscito a domare le forze della natura con l’aiuto della tecnica, ha raggiunto intellettualmente un livello fantastico. Ma non è ancora questa la perfezione che il Creatore prevede per lui. Ciò che Egli prevede va molto al di là delle attitudini scientifiche o filosofiche: si tratta di certe facoltà, come la chiaroveggenza, la comprensione intuitiva e la visione diretta delle cose.
Voi direte: «Ma allora perché gli esseri umani sono stati spronati a sviluppare le loro facoltà intellettuali?». Perché erano necessarie; se essi non possedessero tali facoltà preliminari, non potrebbero accedere alle facoltà superiori. Bisognava che l’umanità si orientasse in questa direzione e superasse alcune tappe ben determinate per riuscire ora a sviluppare facoltà nuove, ma ovviamente senza sbarazzarsi di quelle già acquisite. Le facoltà intellettuali devono proseguire nella loro evoluzione, rimanendo però subordinate ad altre facoltà che presto nasceranno.

Giorno 62 —

Ciò che per alcuni è un male può essere un bene per altri. Certi esseri vivono nel fuoco senza esserne bruciati: significa dunque che per loro il fuoco non è un male. Per l’uomo, il veleno del cobra è mortale, ma ci sono animali sui quali il veleno del cobra non ha alcun effetto. Facciamo un esempio ancora più semplice. Prendete un malato in un ospedale: i suoi occhi sono irritati ed egli non sopporta la luce; pur essendo la luce un bene per tutti, per lui è un male.
Si può dunque affermare che ciò che gli esseri umani definiscono “un male” non necessariamente lo è; è un aspetto minaccioso per il momento, perché essi sono ancora deboli o malati. Ciò che essi esprimono così riflette semplicemente le loro concezioni personali; altri, come gli Iniziati, si pronunciano diversamente, poiché, essendo riusciti a utilizzare il male, questo è diventato un bene per loro. 

Giorno 63 —

Il più grande errore degli esseri umani è immaginare sempre che per loro sia più vantaggioso mettersi al riparo dall’armonia universale, e che rifiutando di sottomettersi alle leggi della natura saranno più potenti, più liberi, più ricchi e più felici. Ebbene, non è affatto così; non sanno che la vera potenza e la vera felicità stanno nel poter vibrare in armonia con l’universo, nell’udire la sinfonia dell’intera natura in cui tutto canta: le foreste, i fiumi, le stelle…
Questa sinfonia cosmica viene chiamata “musica delle Sfere”. Per poter udire la musica delle Sfere, è necessario riuscire ad armonizzare tutto il proprio essere, tutti i propri organi e tutte le cellule dei propri organi, mediante un lavoro assiduo e profondo. Sarà solo nel momento in cui anche le più piccole particelle del vostro essere vibreranno all’unisono che la sinfonia dell’universo si rivelerà a voi.

Giorno 64 —

Voi stessi non sapete che cosa cercate. Credete di cercare l’amore di un uomo o di una donna, ma in fondo è l’amore di Dio che cercate e di cui avete bisogno: l’immensità, l’infinito, tutta la bellezza della natura e degli esseri… Prima di arrivare a questo, però, quanti “negozi” proverete a visitare: «Datemi l’amore… Datemi la pienezza…». Ma nessun negozio li possiede. Solo il Signore stesso li possiede, e occorre andare a cercarli presso di Lui.
Guardate che cosa accade a tutti gli esseri che si sono fermati presso un “negozio”. Per negozio, ovviamente intendo una bella donna… o un bell’uomo! Dopo qualche tempo, tutto è esaurito, e allora vanno in un altro negozio aperto molto più di recente: la mercanzia è più fresca, la pubblicità più attraente, la vetrina è allestita molto meglio, c’è più luce, ci sono più colori… Ma anche questa volta, poco tempo dopo, tutto si spegne, tutto si dissolve, perché non era divino. È divino solo ciò che è inesauribile ed eterno. È verso l’amore divino che dovete dirigervi.

Giorno 65 —

Certe persone sono venute a chiedermi un consiglio sulla scelta della professione. Esitavano: dovevano forse imboccare una certa strada che offriva loro un buon guadagno, oppure scegliere un mestiere meno lucrativo, ma che avrebbe lasciato loro più tempo per altre attività?…
In qualità di istruttore, non devo dire a qualcuno di fare una cosa piuttosto che un’altra, ma devo solo spiegargli le conseguenze delle sue scelte, dopo di che sta a lui decidere. Ecco allora che cosa rispondo: Voler guadagnare molto denaro non è un male, ma tutto dipende da ciò che volete realizzare. Se il vostro ideale è quello di “riuscire nella vita” – come si dice abitualmente –, ossia avere potere e influenza sugli altri, ebbene, in questo caso cercate di guadagnare molto denaro! Se invece avete come ideale quello di progredire sul cammino della vita interiore, allora non avrete bisogno di molto denaro, ma avrete bisogno soprattutto di libertà e di tempo per le attività spirituali. Dunque, a voi la scelta!

Giorno 66 —

Quando il professore non è presente, tutti gli alunni fanno baccano, urlano, si azzuffano… È normale, “quando il gatto non c’è, i topi ballano”. Ma ecco che il professore entra in classe: in pochi secondi tutti ritrovano il proprio posto, perché la testa, il capo, è entrato.
Ebbene, le stesse leggi esistono anche dentro di noi. Il Signore è la testa, il capo, il centro, e finché non lo lasceremo entrare in noi, sarà il caos. Quando sento qualcuno dire: «Io non ho bisogno del Signore, me la caverò anche senza di Lui», posso rispondergli che, in effetti, se la caverà, ma in quale disordine e con quali perdite! La testa, il Signore, introduce l’ordine fra le cellule del nostro organismo; quando Lui è presente, tutte lavorano nell’armonia e nella pace, e la vita circola. Voi non avete ancora compreso per quale motivo è essenziale avere dentro di sé il Signore come centro; ecco, ve lo dico: perché è quel punto, al centro, che organizza e armonizza tutto. 

Giorno 67 —

Dato che Gesù parlava del Regno di Dio e della sua Giustizia, significa che il Regno di Dio ha una giustizia speciale, che non è quella della terra. Sulla terra, non appena qualcuno sporge denuncia, anche se si tratta di una cosa da nulla (sconfinamento nel suo terreno, retribuzione ingiusta, ingiurie…), tutte le leggi sono dalla sua parte e l’altro viene condannato. Tuttavia, nessuna giustizia umana contempla una ricompensa per chi è buono e generoso o per chi diffonde la pace intorno a sé. Sulla terra, la giustizia spesso serve a proteggere ciò che gli esseri umani hanno di più egoistico e meschino.
Quanto alla natura superiore dell’uomo, questa non viene mai riconosciuta, anzi, viene schernita e calpestata. Un uomo onesto, disinteressato e integro è irritante, e tutti cercano di sbarazzarsi di lui per poter continuare indisturbati i propri traffici. Ecco, però, che questo non viene mai accettato nel Regno di Dio! 

Giorno 68 —

Un mago bianco è un essere che per prima cosa ha lavorato per organizzare il proprio mondo interiore, affinché tutte le cellule vibrino all’unisono. Le vibrazioni che ha così creato in lui lo accompagnano e, ovunque egli vada, in tutto ciò che tocca introduce degli elementi fluidici che, possedendo le sue stesse qualità, ristabiliscono dappertutto l’ordine e l’armonia.
Desiderando sempre fare il bene, consolare, rasserenare, illuminare e vivificare le creature, ciascuno può prepararsi a diventare un mago bianco, un figlio di Dio. Finché non sarete istruiti su questa realtà, inconsciamente sarete spinti a mostrarvi nocivi e malvagi.

Giorno 69 —

Coscientemente o inconsciamente, ogni essere umano cerca la propria anima gemella. In realtà la nostra anima gemella è noi stessi, è l’altro polo di noi stessi che vive in alto, accanto a Dio, nella perfezione e nella pienezza. Ecco perché, in tutte le Iniziazioni, il Maestro insegnava ai discepoli come ritrovare se stesso. In India, lo Jnana yoga presenta i metodi grazie ai quali lo yogi riesce a unirsi al suo Sé superiore, poiché è unendosi al proprio Sé superiore che egli si unisce a Dio stesso.
In Grecia ritroviamo lo stesso concetto espresso nella formula scritta sul frontone del tempio di Delfi: «Conosci te stesso». Questa frase non ha affatto il significato che generalmente le viene attribuito (ossia: sappi che sei un uomo e in quanto tale sei limitato). La vera conoscenza è una fusione dei due principi. È anche il senso delle parole della Genesi: «E Adamo conobbe Eva» o «Abramo conobbe Sara». «Conosci te stesso» significa dunque: trova l’altro polo in te stesso. Se siete uomo, l’altro polo è il principio femminile; se siete donna, è il principio maschile, con il quale vi fondete nella purezza e nella luce. 

Giorno 70 —

A qualunque razza appartenga, ogni essere umano rappresenta una cellula del grande Essere cosmico. Ma per la maggior parte, queste cellule sono rimaste a un livello di coscienza così inferiore che si sentono estranee le une alle altre, perfino ostili tra loro, e non sono in grado di concepire l’unità alla quale appartengono; di conseguenza, le loro reazioni e il loro comportamento non sono in armonia con il tutto.
Il giorno in cui accetteranno di ammettere che l’intero genere umano è in realtà un’unica entità, allora ciascuna di esse avrà un solo desiderio: entrare in armonia con tutte le altre cellule che rappresentano l’Essere sublime, Dio stesso.

Giorno 71 —

La discesa dell’uomo nella materia non è un errore e neppure un incidente nella sua evoluzione: era prevista dall’Intelligenza cosmica. Per poter giungere alla totalità della conoscenza, l’essere umano aveva bisogno di sviluppare le proprie facoltà intellettuali e, per svilupparle, doveva essere messo in condizioni in cui la sua percezione del mondo invisibile si sarebbe attenuata, affinché egli potesse dedicarsi all’esplorazione della materia.
Ecco perché oggi gli esseri umani si trovano a questo stadio della loro evoluzione: in pieno materialismo. Ma questo non è lo stadio definitivo: un giorno, l’umanità ritornerà di nuovo verso le regioni dell’anima e dello spirito che ha lasciato, e ci ritornerà arricchita di tutte le esperienze che avrà fatto nella materia grazie all’intelletto.

Giorno 72 —

Se volete veramente la vostra salvezza, dovete comprendere quanto è importante essere guidati dai grandi Spiriti che vivono o che sono vissuti sulla terra. Quegli esseri, che hanno fatto molte più esperienze di noi e hanno saputo risolvere diversi problemi della vita interiore, sono come libri viventi che ci comunicano le conoscenze che possiedono.
Noi viviamo, agiamo e, grazie a loro, qualcos’altro viene ad aggiungersi alle nostre esperienze, qualcosa di superiore, qualcosa che è più ricco di noi e che ci aiuta. 

Giorno 73 —

Non potete pretendere che un Maestro possieda tutto il sapere e tutti i poteri. Una sola cosa avete il diritto di chiedergli: che egli sia per voi un legame con il Cielo, che vi mostri il cammino verso Dio e vi guidi sulla via della luce.
Un Maestro non vi terrà con sé, ma vi condurrà verso Dio. E se insisterete per rimanere accanto a lui, vi dirà: «No, no, non contate tanto su di me, io non posso darvi tutto, solo il Signore può appagarvi. Quanto a me, io posso unicamente aiutarvi a trovare il cammino. Se volete, io sono come una cabina telefonica che vi permette di comunicare con il mondo divino, con le gerarchie celesti, tutto qui». Ecco cosa dirà un vero Maestro. Naturalmente, se non è un vero Maestro, vi racconterà tante altre cose, e dunque sta a voi saper discernere.

Giorno 74 —

È detto nel Libro della Genesi: «In principio Dio creò il cielo e la terra. E la terra era informe e vuota. E lo spirito di Dio si muoveva sopra le acque». Perché sopra le acque? Perché l’acqua rappresenta la materia cosmica originaria che lo spirito di Dio, il Fuoco primordiale, ha penetrato per fecondarla. Contrariamente a quanto generalmente si crede, non è l’elemento terra a esprimere e manifestare al meglio le proprietà e le qualità della materia, ma è l’acqua. Le sue qualità sono la ricettività, l’adattabilità e la malleabilità.
L’acqua è dunque il simbolo della materia originaria che ha ricevuto i germi fecondatori dello spirito. È lei la matrice della vita. La vita è uscita dall’acqua grazie al principio del fuoco, che ha messo in moto tale materia. Di per se stessa, l’acqua, la materia, non possiede la vita: è il fuoco che gliela infonde.

Giorno 75 —

Potete fare ogni genere di esercizi e di lavori psichici per ottenere i risultati che desiderate, ma se per questo avete infranto le leggi della natura, che sono le leggi dell’armonia cosmica, alla fine è il cosmo stesso a porre il veto, e voi fallite. Ecco perché molti occultisti e spiritualisti, che lavoravano per giungere a certe realizzazioni senza preoccuparsi di sapere se agivano in armonia con i progetti dell’Intelligenza cosmica, sono finiti male.
I libri di occultismo propongono un grandissimo numero di tecniche e rituali, ma oltre al fatto che molti di essi sono pericolosi, nessuna di quelle pratiche vale quanto quella che consiste nel mettersi in armonia con l’ordine cosmico. Anzi, le cose vanno ancora oltre: se non siete vigili per conservare quell’armonia, se lasciate che le tendenze anarchiche in voi prendano il sopravvento, perfino le pratiche più inoffensive possono ritorcersi contro di voi e nuocervi. 

Giorno 76 —

 Supponiamo che la vita vi porti un essere che vi irrita: dal punto di vista spirituale, quell’essere è una materia bruta che la vostra bocca (simbolicamente parlando) non può assorbire. Ma se avete in voi quel calore che è l’amore e quella forza che è la luce, le vostre ghiandole spirituali cominciano a funzionare, quella persona finirà per sembrarvi commestibile e non turberà più il vostro stato psichico. Finché persistete nel voler “digerire” qualcuno senza ricorrere alla luce e al calore, vi procurerete un’indigestione e acidità di stomaco.
Con il vostro amore e la vostra intelligenza, potete trasformare tutto ciò che vi arriva allo stato grezzo, sia che si tratti di cibo, di esseri umani, di situazioni, di avvenimenti ecc. Finché non sarete pieni di luce e di calore, la vostra bocca spirituale troverà detestabili quei corpi grezzi, ma grazie all’amore e alla saggezza, potrete accettarli e assimilarli.

Giorno 77 —

 Voi siete sempre in attesa di avvenimenti sensazionali, ma anche se tali avvenimenti si verificano, ve ne dimenticate subito e tornate alla vostra vita prosaica. In passato ci sono stati degli Iniziati che realizzavano prodigi. Certo, coloro che vi avevano assistito, per qualche tempo ne rimanevano impressionati, ma ciò non impediva loro di continuare a vivere nel piacere, a commettere crimini o addirittura a mandare al rogo colui che aveva compiuto quei prodigi. Gesù faceva miracoli davanti a una folla stupefatta, e dopo averlo accolto trionfalmente in Gerusalemme al grido di: «Osanna al Figlio di Davide!», poco tempo dopo, quella stessa folla gridava: «Crocifiggetelo!». Dunque, spesso, fare miracoli serve solo a divertire il pubblico.
I veri miracoli vanno cercati nel sole che sorge, in un fiore che si apre, nel sorriso di un bambino o nel modo in cui l’essere umano stesso è costruito… Ma il miracolo più grande è la trasformazione del cuore umano, perché è questa la cosa più difficile. 

Giorno 78 —

Se leggete la vita dei Maestri e degli Iniziati, vedrete che tutti sono dovuti passare attraverso terribili prove. Alcuni comprendevano il senso di quelle sofferenze, non si ribellavano, non si scoraggiavano: sapevano che, grazie a quelle prove, sarebbero diventati delle divinità. Altri, invece, che non erano ancora così illuminati, erano angosciati e qualche volta si ribellavano. Non capivano perché il Cielo fosse così crudele; loro gli avevano sacrificato tutto, ed esso non li ricompensava!…
Ciò che spesso manca agli spiritualisti è il vero sapere. Pensano che, avendo consacrato la propria vita a Dio, vedranno scorrere ruscelli di latte e miele, cammineranno su petali di rosa e riceveranno delle corone. È vero che nella Bibbia sono citate simili promesse, ed è anche vero che ciò si avvererà… ma solo quando si saranno superate tutte le prove! Nell’attesa, chi possiede la vera luce deve imparare, qualunque cosa gli accada, a utilizzarla per la propria evoluzione. 

Giorno 79 —

 L’esistenza di una Fratellanza, di una collettività spirituale è utile e benefica per diverse ragioni, e in particolare perché offre agli esseri umani le migliori condizioni per trasformarsi e progredire. Spesso, quando si è da soli, non si ha la volontà di fare degli sforzi per migliorarsi, mentre in una collettività si è stimolati, sollecitati, e dunque è più facile.
Sì, l’esempio agisce enormemente. Che si tratti di dissolutezza, di alcolismo, di droga o di criminalità, sappiamo bene quante persone hanno commesso delle sciocchezze perché si sono lasciate trascinare da altri. Allora, se si può comprendere che una collettività è potente nel trascinare gli esseri verso il male, perché non comprendere che può esserlo altrettanto per trascinarli verso il bene?

Giorno 80 —

Gli esseri umani hanno portato la vita dei cinque sensi fino alla perfezione. Pensano che in questo modo sapranno tutto e conosceranno tutto. Conoscono molte cose, è vero, ma l’attività dei cinque sensi divora tutte le loro energie psichiche e non rimane loro più niente per risvegliare altre facoltà di percezione. Troppe sensazioni!
Sempre più, è evidente, gli esseri umani rincorrono sensazioni forti: vedere, udire, gustare, divertirsi, litigare, gridare… Credono che la vita sia tutta lì. No, questa è solo una parte. Si vive, è vero, si vive, ma si tratta di un livello di vita che nasconde la vera vita! Si cerca sempre troppo in basso… mentre invece è in alto che bisogna cercare. Chi riuscirà a comprenderlo si sforzerà di eliminare molte sensazioni che impediscono la vera comprensione, la vera visione; cercherà di elevarsi tramite il pensiero per avere sensazioni di un’altra natura, di un’altra qualità, che gli aprano le meraviglie del mondo spirituale.

Giorno 81 —

Il matrimonio, il vero matrimonio, come i più grandi Iniziati lo hanno sempre compreso, è l’unione dei due principi, maschile e femminile, lo spirito e la materia, è un lavoro dello spirito sulla materia per far nascere una vita perfetta.
La materia è opaca, inerte, senza forma, e lo spirito va verso di essa per renderla viva, luminosa, espressiva. Lo spirito, invece, è talmente sottile e inafferrabile che ha bisogno di trovare una materia per concretizzarsi e condensarsi. Quando lo spirito è riuscito a rendere la materia più sottile, e quando la materia è riuscita a condensare lo spirito, essi realizzano un’unità, una fusione straordinaria, ed è questo il vero matrimonio.

Giorno 82 —

Quando avete preso freddo, invece di cominciare a ingerire medicinali d’ogni genere, bevete diverse tazze di acqua molto calda e fatevi anche dei pediluvi, i più caldi possibile, in modo da sudare ed eliminare le tossine. È così che starete meglio. Anche perché, facendovi un pediluvio caldo, agirete sul vostro plesso solare (infatti, i piedi sono legati al plesso solare) il quale a sua volta agirà sull’insieme dell’organismo.
Quante volte avete sentito parlare di questi metodi la cui efficacia è stata verificata! Ma voi siete cocciuti: alla minima indisposizione preferite imbottirvi di medicinali. Bere due o tre tazze di acqua calda, fare un pediluvio… Ah, no, è troppo semplice, è troppo a buon mercato, non può essere efficace! Ebbene, è proprio qui che vi sbagliate.

Giorno 83 —

Una persona viene a chiedermi un consiglio per la sua salute: è andata a consultare tutti i medici, ha preso tutti i rimedi, ma non c’è nessun miglioramento. Le dico: «Dato che ha provato tutto e non ha funzionato, provi ora un rimedio al quale non ha pensato. Ogni giorno si metta in armonia con le creature sublimi nell’universo, e dica loro: – Vi amo, sono in sintonia con voi, voglio compiere la volontà di Dio… – e a poco a poco sentirà un miglioramento».
Se gli esseri umani sono malati, è perché hanno disturbato qualcosa nell’ordine interiore che la natura aveva instaurato in loro; ecco perché ricevono delle lezioni: per imparare a ristabilire l’armonia; poiché tutto l’universo canta quell’armonia, e chi non la rispetta è distrutto.

Giorno 84 —

Nel passato, numerosi artisti ricevevano l’insegnamento di una Scuola iniziatica, in cui veniva loro rivelato come elevarsi verso le regioni superiori dove poter captare forme, colori e suoni. Quando nelle loro opere riuscivano ad esprimere ciò che avevano ricevuto nel corso delle loro meditazioni e delle loro contemplazioni, quelle opere agivano sugli esseri umani e li inducevano a prendere lo stesso cammino verso l’alto. Ecco perché, dopo tanti secoli, quelle creazioni agiscono ancora su di noi.

Giorno 85 —

Ora gli artisti escono dalle accademie con ogni genere di diplomi, ma non conoscono nessuna legge iniziatica, ed elaborano le più svariate teorie per spiegare che la loro arte astratta contiene una filosofia, un pensiero che la folla non può comprendere. Guardate un quadro, lo rigirate in tutti i sensi… Che cosa contiene?  Che cosa esprime?  Niente, idiozie, assurdità! Gli stessi artisti non sanno che cos’è l’arte, qual è il suo ruolo, la sua missione. Eppure è semplice, lo si può riassumere in due parole: la missione dell’arte è far ritornare gli esseri umani verso la loro patria celeste.

Giorno 86 —

È inutile aspirare a grandi realizzazioni spirituali finché non riuscirete a interrompere il corso rumoroso e disordinato dei vostri pensieri e dei vostri sentimenti, poiché sono loro a impedire che si stabilisca in voi il vero silenzio, quello che ripara, tranquillizza, armonizza…
Quando siete riusciti a realizzare quel silenzio, impercettibilmente comunicate a tutto ciò che fate un ritmo, una grazia. Vi spostate, toccate gli oggetti, ed è come se tutto in voi non fosse altro che danza e musica. Questo movimento armonioso che si trasmette a tutte le cellule del vostro organismo, oltre a farvi del bene, agisce beneficamente anche su tutti gli esseri intorno a voi: essi si sentono alleggeriti, liberati, illuminati, e in seguito sono spinti a compiere degli sforzi per ritrovare le sensazioni che hanno vissuto accanto a voi.

Giorno 87 —

Un uomo deve amare tutte le donne, e una donna deve amare tutti gli uomini… Ciò non significa che si debba essere infedeli alla propria moglie o al proprio marito. No, si deve essere fedeli, sapendo però che un solo uomo o una sola donna non potrà mai darvi tutto, e dunque che neppure voi potete dare tutto a vostro marito o a vostra moglie.
Perciò, il marito e la moglie devono vivere insieme e lavorare insieme, ma lasciare l’altro libero di amare tutti. Sì, si amino pure, rimangano insieme, non si separino, ma facciano in modo di ampliare il proprio concetto dell’amore, poiché solo a questa condizione il loro amore potrà durare.

Giorno 88 —

In numero sempre maggiore, le persone si lamentano che manca loro “qualcosa”. Certo, qualcosa manca, ma loro non sanno che cosa, e pensano che lo troveranno sempre in acquisizioni materiali o in qualche nuova esperienza: una relazione, un viaggio, un cambiamento nella loro professione… No, ciò di cui hanno bisogno viene dall’anima e dallo spirito, ma dato che hanno un’idea molto vaga di ciò che sono l’anima e lo spirito, è sempre il corpo, il cuore o l’intelletto che esse cercano di soddisfare. Ora, il nutrimento del corpo, del cuore o dell’intelletto non è il nutrimento dell’anima e dello spirito.
Finché gli esseri umani rifiuteranno di esplorare il campo dell’infinito (che è quello dell’anima) e il campo dell’eternità (che è quello dello spirito), nel profondo si sentiranno sempre insoddisfatti.

Giorno 89 —

In genere, non si pensa quanto sia essenziale coltivare la contentezza. Gli esseri umani vivono in uno stato di critica, di insoddisfazione e di rivolta, senza sapere che quel malcontento è in realtà l’espressione di una mancanza d’amore. Eppure, la contentezza non può essere basata sul sentimento, poiché il cuore è felice solo quando ha tutto ciò che desidera, il che accade solo di tanto in tanto e per un momento. Il sentimento non è dunque una base molto sicura. Mentre invece, se come base della contentezza prendete l’intelligenza, la ragione, il pensiero, anche se siete scontenti, saprete che dovete essere contenti, e in poco tempo il vostro ragionamento scaccerà le nubi.
Occorre sapere che un malcontento prolungato – cosciente o inconsapevole – disgrega e rovina qualcosa nell’essere e lo spinge ad agire negativamente. Il metodo migliore per annientare le cattive conseguenze del malcontento (che alcuni mantengono e nutrono inconsciamente per anni) consiste nel ringraziare senza sosta, più volte al giorno, anche se non ci sono motivi per ringraziare. Il ringraziamento è molto semplicemente come un antidoto contro il veleno provocato dal malcontento.

Giorno 90 —

Nelle loro reciproche relazioni, gli esseri umani sono sempre spinti a risolvere i problemi con la forza. Ed ecco che invece tutto si complica, tutto s’inasprisce, poiché, con questo atteggiamento, è la natura inferiore che essi provocano negli altri, ossia un desiderio di tenere loro testa, di controbattere o addirittura di sterminarli. La forza suscita sempre l’ostilità, e ne conseguono anni e secoli di tafferugli senza mai riuscire a risolvere alcunché.
La soluzione consiste nel dare prova di bontà, di amore e di umiltà. Certo, non tutto si sistema immediatamente, poiché se vi mostrate gentili e umili, gli altri cominciano a pensare che siate deboli e sciocchi, e ne approfittano per continuare a calpestarvi. Ma dopo qualche tempo, quando si accorgono che il vostro atteggiamento non è dettato dalla debolezza bensì, al contrario, da una grande forza spirituale, finiscono per mostrarsi più concilianti, e tutto si sistema.

Giorno 91 —

Il bene non è ancora Dio stesso; è una manifestazione di Dio, ma non è Dio. Dio è al di sopra del bene e del male, e noi non possiamo sapere ciò che Egli è. Ma dato che il bene è una manifestazione di Dio, pensando al bene noi ci leghiamo a Lui: la nostra coscienza si sposta, esce dalla regione delle tenebre dove ci sono le sofferenze, le angosce e il terrore, e va a raggiungere il Centro, il Principio creatore.
Dato che è Dio ad aver creato tutto, Egli conosce le proprietà di tutti gli elementi, di tutte le forze, di tutte le creature, e ci darà i mezzi per rimediare alle nostre lacune. Noi non possiamo sapere tutto – è qualcosa di talmente vasto e immenso! – ma Dio ha tutte le possibilità, e dunque è a Lui che dobbiamo ricorrere per chiedere aiuto, poiché Egli è al di sopra del bene e del male.

Giorno 92 —

Noi viviamo in una civiltà dove si richiede che ognuno sappia leggere e scrivere, ed è un’ottima cosa. Sarà sempre necessario leggere e scrivere, ma si tratta di due attività che occorre saper esercitare su altri piani.
Nella Scienza iniziatica, “leggere” significa essere in grado di decifrare il lato sottile e nascosto degli oggetti e delle creature, interpretare i simboli e i segni posti ovunque dall’Intelligenza cosmica nel grande libro dell’universo. E “scrivere” significa segnare quel grande libro con la propria impronta, agire sulle pietre, sulle piante, sugli animali e sugli uomini tramite la forza magica del proprio spirito. Non è dunque solo sulla carta che occorre saper leggere e scrivere, bensì in tutte le regioni dell’universo.

Giorno 93 —

Pensare significa anzitutto essere capaci di liberarsi delle preoccupazioni quotidiane al fine di concentrarsi in modo disinteressato su un argomento di natura filosofica e spirituale.
Pensare deve servirci a progredire sulla via della comprensione dell’essere umano, dell’universo e di Dio stesso. E tale comprensione non la si ottiene con la lettura dei libri o con le discussioni. È nel silenzio che il sapere immemorabile, nascosto nel più profondo di noi stessi, a poco a poco riaffiora alla coscienza.

Giorno 94 —

Accendete un fuoco, e si sprigiona una fiamma che dà luce. Fuoco e fiamma quasi si confondono. Ma quando si dice “fuoco”, s’intende la causa di cui la fiamma è già una conseguenza. Non c’è luce senza fuoco, ma che cos’è il fuoco di per sé, non si sa. Lo si può conoscere unicamente attraverso queste due manifestazioni: il calore e la luce.

Giorno 95 —

L’amore è uno scambio, e gli scambi non esistono unicamente sul piano fisico: due esseri possono fare degli scambi a distanza, attraverso lo sguardo, il pensiero e la parola, senza toccarsi.
Non è neppure necessario fare degli scambi solo con gli esseri umani. E se non avete ancora incontrato un uomo o una donna che vi ispiri, potete fare tali scambi con creature celesti, con entità belle, pure, luminose, e a quel punto sentirete quanto vi state realizzando. Invece di voler abbracciare un uomo o una donna, perché non voler abbracciare il cielo, il sole, le stelle? Voi direte: «Cosa? Amare il sole e le stelle invece di amare un uomo o una donna? Ma è insensato!». No, è solo che voi siete ignoranti!

Giorno 96 —

Cercate di soddisfare negli esseri solo la loro natura divina, la loro anima, il loro spirito. Non servite la loro natura inferiore egoista, avida, esigente… Direte: «Sì, ma se non soddisfo i suoi capricci, mia moglie – o mio marito – sarà furiosa». Lasciate pure che la moglie o il marito siano furiosi e servite solo il loro lato divino.
Gesù diceva: «Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti, e tu, che sei vivo, seguimi!». Se s’interpretano queste parole in senso lato, si faranno delle scoperte molto interessanti! Perché mai gli uomini e le donne hanno tanti problemi fra loro? È perché seguono i morti. Sì, la natura inferiore, la personalità, è da classificare tra i morti, e chi cerca troppo di accontentarla e di soddisfare i suoi capricci, finisce anch’egli per morire. Gesù non si riferiva ai morti dei cimiteri; essi sono là dove devono essere, e del resto la loro anima è viva. I morti di cui parlava Gesù sono gli esseri che non hanno alcuna vita spirituale: sono loro i veri morti.

Giorno 97 —

Nella maggior parte delle mitologie, la montagna è presentata come la dimora degli dèi. Ciò può essere considerato un simbolo, ma è anche una realtà: le alte cime dei monti sono come antenne grazie alle quali la terra tocca il Cielo, e per questa ragione sono abitate da entità pure e molto potenti.
Quanto più l’uomo sale sulle montagne, tanto più incontra il silenzio, e in quel silenzio scopre l’origine delle cose, si unisce alla Causa Prima ed entra nell’oceano della luce divina.

Giorno 98 —

Ciò che impedisce alle vostre facoltà spirituali di svilupparsi è la pessima abitudine di avere sempre fretta. Ovviamente, la rapidità, l’attività e il dinamismo sono ottime qualità che occorre sviluppare, poiché sono utili sul piano fisico. Ma è necessario anche sapersi fermare per introdurre in sé un ritmo più lento, più tranquillo e più armonioso, in modo da permettere ad altre forze e ad altre entità, di natura spirituale, di mettersi al lavoro.
Non è necessario essere sempre di fretta, occupati a correre a destra e a sinistra. Abituatevi a prendere ogni tanto un momento di tregua, e dite a voi stessi che almeno per qualche minuto potete finalmente essere faccia a faccia con l’eternità, con il sole, con la natura, con gli esseri luminosi, con voi stessi… Sentirete le forze divine risvegliarsi e stabilirsi in voi per trasformarvi.

Giorno 99 —

Tutti coloro che pensano che, entrando in una confraternita iniziatica, verranno assoggettati e limitati, sono in errore. Invece, è proprio lì che si troveranno liberi e felici. La vera realizzazione è possibile unicamente in questa confraternita, la sola, la vera, la Grande Fratellanza Bianca Universale che è in alto, e della quale la nostra fratellanza, qui sulla terra, è semplicemente un riflesso.
E se ora credete che dipenda da voi entrarvi o non entrarvi, vi sbagliate. Qualcuno dice che non vuole appartenere a questa confraternita. In realtà, il fatto è che non viene accettato; se fosse degno di essere accettato, non avrebbe altro desiderio che entrarvi. Un altro dice: «Ma io non ho fatto niente, eppure sono stato accettato nella Fratellanza Bianca Universale». Sì, ma la Fratellanza di quaggiù è come una sala d’attesa, non è ancora il Sancta Sanctorum. Essere accettati lassù è molto più difficile, ma una volta che venite accettati, il vostro nome è iscritto, e tutti i giorni ricevete aiuto e doni dal Cielo.

Giorno 100 —

Fate il vostro lavoro spirituale e lasciate che sia quel lavoro a raccomandarvi presso gli altri. Sarà il vostro lavoro a parlare per voi. Occorre continuare fino in fondo, morire in piedi piuttosto, ma non rinunciare mai al lavoro Non è disonorevole cadere, l’unico onore è morire rimanendo ligi al proprio dovere, come un capitano sulla sua nave. Dato che un giorno fatalmente si deve morire, tanto vale morire come si deve! Occorre sacrificare tutto al lavoro, e sarà il lavoro a darvi il resto; se è fatto bene, può arrivare anche la gloria. Ecco ciò che non si è ancora compreso.
Tutti coloro che cercano solo il guadagno o la gloria, senza preoccuparsi del modo in cui faranno il loro lavoro, vanno incontro a delusioni. Voi avete la vera ricchezza e la vera gloria solo se fate onestamente il vostro lavoro con la luce.