Novembre

1 novembre

La felicità è anche l’arte di evitare i grossi dispiaceri.

L’arte Di Vivere.

Se ci si mantiene ad un livello di energia e di coscienza sufficientemente elevato, si raccolgono gli eventi felici che vengono dai piani superiori invece degli avvenimenti avversi che nessuno vuole e che vengono spesso lasciati a carico degli stati inferiori.

La felicità consiste dunque nell’evitare di deviare negli stadi inferiori dell’esistenza, cui unico retaggio sono i grossi dispiaceri.


2 novembre

Abbiamo poche possibilità di riuscita se non esiste in noi il desiderio sincero di finire bene ciò che abbiamo cominciato.

Raggiungere e superare lo scopo.

Ogni iniziativa è un viaggio verso un obiettivo più o meno lontano. Quando non è lontano non è difficile concepirlo, se è lontano invece, se sono numerosi gli ostacoli e le trappole da superare prima di raggiungerlo, l’attenzione può allentarsi, installarsi il dubbio e offuscare l’idea del nostro scopo.

Perciò è consigliabile premunirsi al massimo ed inoltre, sin dall’inizio, concepire il programma da mettere in atto una volta raggiunto l’obiettivo previsto che allora si potrà addirittura superare.


3 novembre

Vi sono in ogni essere degli immensi tesori che sono proficui per gli altri

L’azione giusta.

Quando desideri ardentemente una cosa, la realizzi sempre, poiché prima o poi te ne vengono dati i mezzi.

Al momento cos’è che desideri? Essere libero? Amare? Essere un fanciullo di dio?  O forse, è d’essere quello che devi essere?

La cosa migliore per te è ritrovare la tua essenza, è viverla e manifestarla per aiutare gli altri a manifestare la loro. Sei un anello della catena.

Se ti costruisci come tale, gli altri sapranno che l’ora è venuta di costruire quello che è loro destinato


4 novembre

E’ nell’istante in cui riusciamo ad impregnarci di certezza che possiamo venire impregnati di fermezza

L’operatività.

Se vogliamo riuscire, dobbiamo risvegliare l’aspetto superiore ed assoluto della nostra natura, che rappresenta molto più della fede.

E’ un rapporto di trascendenza e di certezza, un’operatività permanente che metterà in moto la nostra forza.

E’ determinante installare in noi questa forza che non è orgoglio ma una fiducia serena ed assoluta.


5 novembre

Lo spirito ci permette di percepire l’essenziale

Comprendere l’essenziale.

Per comprendere l’essenziale no basta fare una sintesi interiore di vari elementi, e’ importante anche provare una certa vibrazione interna collegata allo spirito superiore.

I momenti di luce sono degli istanti privilegiati in cui, improvvisamente, la coscienza mortale e lo spirito immortale comunicano attraverso una fine linea energetica che permette di percepire l’essenziale dall’alto delle cime dello spirito.

Stiamo attenti a riuscire sempre ad afferrare questi istanti ed a farli risuonare intensamente.


6 novembre

Dei meravigliosi fiori illuminano il giardino segreto dell’anima

Proteggere il proprio giardino segreto.

Subiamo costantemente la pressione dell’ambiente più o meno duro che ci circonda. Perciò è bene costruire un recinto, una protezione per il proprio giardino interiore. La parola paradiso ricorda da vicino la parola “paradesa” che significa parete, recinto. Perché sboccino in noi i fiori sottili d bontà e d’amore, annaffiamo ogni giorno questo giardino interiore e pensiamo a proteggerlo con un’aura energetica molto solida.


7 novembre

Bisogna essere capaci di integrare in noi stessi ciò che proiettiamo sugli altri

La fascinazione.

La fascinazione, la passione spesso non sono altro che l’espressione dissimulata di un avido desiderio di possesso delle qualità dell’altra persona.

Per liberarsi di questi stati d’animo perturbanti, cerchiamo di trovare un modo in cui potremmo sviluppare in noi stessi le qualità che ci affascinano.

E’ bene inoltre imparare a relativizzare la focalizzazione smisurata andando oltre l’oggetto della passione e riconoscendo in altri esseri delle qualità che possono arricchirci.


8 novembre

Nella fragile memoria del tempo, qualche immagine si ricongiunge all’immortale

La memoria

Ci fa bene riportare alla memoria i momenti di comunione in cui siamo riusciti, in una situazione di estrema delicatezza, soli o con amici, a sentire improvvisamente la presenza di una dimensione squisitamente diafana e fine.

Ciò ha reso il nostro corpo estremamente leggero e ci siamo resi conto che la densità e la condensazione erano legate ad un modo di gestire l’energia interna.

Vivendo un simile processo di elevazione e di padronanza dei diversi aspetti di noi stessi, possiamo raggiungere dei livelli di grande sottigliezza.


9 novembre

Bisogna cercare di vivere la vita lasciando nel mondo quello che ci sarebbe piaciuto trovare arrivando.

Preparare il futuro.

Chiediamoci sempre se le azioni della nostra vita hanno veramente contribuito a preparare la culla che vorremmo trovare ad un nostro eventuale ritorno sulla terra

In quest’ottica, è importante creare e stabilizzare degli elementi di informazione, di evoluzione e di civilizzazione che paiono indispensabili per continuare lo sviluppo che giudichiamo più adeguato per la realizzazione della totalità dell’essere.


10 novembre

Ciò che temiamo è a vote ciò di cui abbiamo bisogno

Comprendere le avversità.

“chi ben ama, ben castiga” è un proverbio facilmente comprensibile quando si tratta di altri, ma difficilmente quando si tratta di se.

Attraverso le avversità che ci capitano, bisognerebbe avere sufficiente perspicacia per dirsi che forse ci è stata evitata una disgrazia peggiore, oppure che si trattava semplicemente di un qualcosa che dovevamo capire per evitare di far soffrire altre persone.

Conviene anche estrarre dalle avversità gli elementi che probabilmente sono indispensabili alla nostra evoluzione.


11 novembre

La bellezza è un ponte tra l’imperfezione della creatura e la perfezione del creatore

Contemplare la bellezza di un fiore.

Nei momenti magici in cui, ad esempio, siamo immersi nella contemplazione della bellezza di un fiore, si può veramente percepire la presenza dello spirito divino.

Pensiamo senza sosta ad elevare la totalità della nostra natura per vivere di simili istanti di stupore durante i quali non bisogna attaccarsi troppo al mondo della forma.

Sono degli istanti che occorre assolutamente utilizzare al meglio per rialimentare in noi ciò che vi è di più qualitativo e di più divino, per integrarlo nella nostra vita e suscitarlo negli altri.


12 novembre

Essere giusti in sé è la condizione primaria di qualsiasi possibile vera giustizia verso gli altri

Essere giusti.

La giustizia è diversa secondo il piano in cui esistiamo.

In un mondo in cui vi è comunione, sottigliezza energetica e telepatia, la giustizia è molto semplice perché è evidente a tutti.

Invece, in un mondo in cui il linguaggio serve a dissimulare il pensiero, è necessario creare delle leggi, che sono delle referenze sovrapersonali rispetto alle divagazioni e alle menzogne degli individui.

In un mondo in cui la potenza trionfa, lontano dalla coscienza e dalla carità, la giustizia diventa la legge del più forte.

Per adattarsi e sopravvivere a quello che succede in questo mondo, è importante distinguere questi diversi piani senza confonderli.


13 novembre

Si soffre perché non si è conformi all’armonia dell’universo.

Essere in sintonia col gioco dell’universo.

Possiamo essere perfettamente coscienti ed accordati al gioco esatto dell’universo; possiamo essere in sintonia col gioco dell’universo ma non esserne coscienti; possiamo inoltre non essere più in armonia col gioco dell’universo e non averne alcuna coscienza.

Nel primo stato, si conosce una felicità sublime; nel secondo è probabile che si viva una certa inquietudine e che ci si ponga delle domande sul caso; nel terzo, c’è il rischio di trovarsi nello sconforto e nella disperazione perché si è su un cammino molto difficile da vivere.

E’ bene cercare, ad ogni istante, di essere in conformità e in comunione con la coscienza che guida il gioco esatto dell’universo.


14 novembre

Ciò che conta innanzitutto è avere la certezza che niente potrà mai deviarci dalla nostra fede.

Cavaliere di un altro tempo.

Cavaliere di un altro tempo, tu attraversi la vita con lo sguardo blu lucente come l’etere.

Non sei di questo mondo e neppure di un altro, tu sei fra coloro che vegliano sugli arcani interiori.

Conosci la sorgente, la pace, la bellezza della santissima alleanza. Sei il cavaliere, il pellegrino, che porta il messaggio delle soavi future dolcezze che provengono da coloro che sanno.

Un giorno qui, un giorno altrove, semini nei cuori i sensi di nobiltà, della grandiosità e della giustezza. Tu conosci l’equilibrio, la serena certezza, che continuamente ti elevano alle più alte vette. Guardiano del piano sottile o dei più grandi tesori, tu sei lo spirito che ama la forza dell’azione giusta


15 novembre

Per conformarsi a dio occorre unificarsi

Creare una culla di armonia.

Fondamentalmente, siamo alla ricerca di comunione, di completezza, di uscire dalla discontinuità e dalla differenza.

Se due o tre persone sono riunite, fra di esse può esistere la divina presenza, ma se sono dieci, venti, venti trenta, allora si crea una culla di armonia, un cerchio che permette a tutte queste persone di ritrovare una presenza ed un’energia unificanti.

La cosa più preziosa nella vita è creare dei momenti in cui una riunione fra amici possa diventare comunione unificatrice.


16 novembre

Non bisogna cercare il piacere senza la felicità, nè la felicità senza la scienza, né la scienza senza la saggezza.

Il fascino della saggezza.

Se il danaro non fa la felicità è perché bisogna che fra i due vi sia il piacere.

E se neanche la scienza dà la felicità è perché fra le due è necessario l’amore della scienza.

E se la scienza non da necessariamente la saggezza, è perché fra di esse deve esistere l’amore per la saggezza, poiché senza amore non si ha assolutamente nulla.


17 novembre

L’anima felice si invola e danza leggera sui campi fioriti dell’amore e della preghiera

La preghiera.

“aiutati” significa: esci dal luogo in cui veramente non ti si può sentire, né vedere né darti aiuto. “il cielo ti aiuterà” significa: quando ti sarai spostato, ti si potrà finalmente aiutare.

Ci si può trovare nella situazione in cui è impossibile essere aiutati dai piani superiori, ed è per questo motivo che le preghiere non sempre danno dei risultati.

Quando si prega, bisogna rispettare la purezza delle dimensioni superiori, per non disturbarle con i nostri gemiti e pensare invece a come cambiare la nostra situazione e mettere in atto la trasformazione. Senza troppo disturbare, bisogna cercare di creare il contatto con queste dimensioni elevate per ottenere delle precisazioni sulla situazione in cui ci troviamo.


18 novembre

Non c’è che un rimedio all’amore: amare a un livello più alto.

Risuonare con la propria anima.

Quando l’oggetto del nostro amore rischia di trascinarci al di là dei nostri limiti, bisogna porre un freno alla deriva prima di perdere completamente il controllo.

Ugualmente, se vogliamo veramente uscire dall’ossessione formale, bisogna ritrovare la realtà di ciò che cerchiamo, ossia l’aspetto sottile ed energetico di noi stessi che abbiamo riprodotto e posato su questo essere.

Diventa allora possibile risuonare nuovamente con la nostra anima invisibile, percepire e vivere la dolcezza di questa comunione


19 novembre

La noia non trova rifugio in colui che cerca l’ignoto in ogni cosa

L’immaginazione rende più bella la vita.

Il lavoro, come la maggior parte delle cose del resto, spesso viene fatto in modo molto serio e noioso. Non è così che si può entrare nel gioco dell’esistenza. È importante fare sempre in modo che ognuna delle nostre azioni sia un atto creatore ed allo stesso tempo una possibilità di esercizio e di gestione.

Insomma, la differenza tra lavoro ed atto creativo sta nella visione interna che si ha delle azioni formali.

Bisogna utilizzare l’immaginazione per abbellire ogni cosa aggiungendo alla vita il sogno.


20 novembre

Evitare di essere troppo soddisfatti di quel che si è creato per non confondere i mezzi con lo scopo

Andare oltre la forma.

Le nostre varie creazioni sono soltanto dei gradini che portano all’ingresso di un palazzo.

Se ci fermiamo su un gradino a contemplare tutti quelli che abbiamo già salito, smettiamo di avanzare verso la porta del palazzo: non potremo mai vedere le meraviglie che esso contiene all’interno.

Al di la di tutte le attività formali e transitorie, esistono dei mondi sublimi e degli ineffabili stati dell’essere che trasformano la nostra solitudine in sublime pienezza ed il nostro stato finito in infinita permanenza.


21 novembre

Siamo sempre liberi di scegliere di guardare senza vedere o vedere senza guardare.

Tutto dipende dal livello della vita interiore.

Guardare.

La parte divina che guida l’individuo può riassumersi in forma coscienza che giudica se stessa.

Non è impura l’azione che la morale che la condanna, ma quella che la coscienza non può integrare completamente perché non è né trasparente, né compresa nel campo della coscienza.

Si situa dunque al di fuori dell’essere e per questa ragione, lo divide, lo rende impuro.

Colui che decide di intraprendere un’azione o di beneficiarne deve chiedersi: “può la mia coscienza guardar se stessa veramente e profondamente senza trovare in se l’oscurità?”


22 novembre

Il peso del passato impedisce di agire se non ci serviamo del presente per collegarlo al futuro

Gestire il presente, il passato e il futuro.

Il contrappeso del passato può ritrovarsi nel futuro, sempre che se ne abbia uno. Ciò può avvenire solo se viviamo il presente abbastanza in alto da funzionare da asta della bilancia fra il peso del passato e lo sviluppo del futuro.

A volte, un piccolo germoglio che spunta nel presente può divenire una grande pianta nel futuro se sappiamo alimentare le radici facendole affondare nelle riserve del passato, ma estraendo dal passato solo quello che costruirà il futuro.

Se ci portiamo addosso il peso del passato non abbiamo la forza nel presente di avanzare verso il futuro


23 novembre

L’amore di dio trascende tutti gli altri.

Cos’è l’amore?

Cos’è l’amore: è un desiderio di appropriarsi di qualcuno o il desiderio di fargli fondamentalmente del bene?

Voler far del bene ad una persona, di fatto è benedirla. Lo spirito di benedizione è un modo di agire che ci fa identificare all’irradiazione della bontà divina.

Quando riusciamo ad elevarci fino a questo livello di comunione e di irradiamento, si trascende l’amore personale per vivere una forma di amore sovrapersonale.


24 novembre

È importante conoscere e chiarire i rapporti che esistono fra il nostro subconscio, l’inconscio, la coscienza e la sovra-coscienza

Accedere alla sovra-coscienza.

Per evolvere è indispensabile imparare a liberarsi della morsa dell’inconscio – che rappresenta tutta la vita arcaico-affettiva –  ed anche a mettere in ordine il proprio “sub-conscio”. In effetti esiste in ogni individuo l’ombra di tutti gli altri –  ciò che definiamo il sub-conscio – che interferisce costantemente con la vita personale. È anche molto importante accedere ad un altro tipo di coscienza superiore che possiamo chiamare sovra-coscienza.

Questa parte spirituale e superiore dell’individuo gli permette di risolvere le parti di sé intrappolate nell’inconscio poiché si posiziona nel campo dell’immortale.


25 novembre

Il corpo è un tempio cui può risuonare il canto della propria adorazione celeste

Il canto dell’armonia.

Quando il corpo è purificato grazie ad una nutrizione equilibrata, quando vive in un ambiente sano e spazioso, diviene come un tempio di cristallo in cui raggi del sole illuminano la bellezza delle vetrate policrome.

All’interno dell’essere può risuonare allora il canto dell’armonia vibrante che eleva tutta la creatura verso l’adorazione del suo creatore.

È importante creare delle condizioni di vita nelle quali il nostro corpo possa ritrovare la sua trasparenza e la sua luce.


26 novembre

Quel che si cerca nel contatto con altre persone, è lo scambio di una certa qualità di energia

Lo scambio.

Una persona può essere molto dotata in qualcosa, un’altra lo sarà in un settore diverso.

L’uguaglianza consiste nel riuscire ad equilibrare gli scambi fra le facoltà, i doni ed i talenti diversi attraverso il riconoscimento dell’altro e delle sue qualità personali.

L’uguaglianza è la giustizia che fa si che non siano sempre gli stessi che danno e gli stessi che ricevono.

Ciascuno deve esaminare le possibilità di cui dispone


27 novembre

È veramente male solo il male con cui si riesce a fare niente di buono o di bello

Trasformare il male.

Generalmente è sempre possibile, con un po’ d’immaginazione, riciclare degli scarti per farne buon uso. Ma se ci si trova difronte ad un male di cui non si sa cosa fare, bisogna ricordare che questo male è situato tra la potenza della morte, ovverosia nella materia.

Si può allora prendere in considerazione l’idea di utilizzare la durezza del male per penetrare nella resistenza della materia, per introdurvi una nuova energia, una riflessione che illumini quel piano.


28 novembre

Le astronavi sanno che noi siamo qui e vorrebbero tanto che ano sapessimo che anche loro ci sono

Delle luci nel cielo.

È importante accedere alla spiritualità storica di questo mondo, ma anche mettersi in risonanza con delle coscienze trascendenti che esistono, che si manifestano e che, attraverso tutti i tempi, si sono manifestate sotto forma di luci.

Possiamo anche documentarci sulle gerarchie celesti, dato che esistono dei sistemi trascendenti che coordinano tutto il funzionamento dell’universo. Tutto questo può permetterci di accedere ad una comunicazione che ci dà una coscienza ben precisa delle interdimensioni.


29 novembre

Per evolvere, l’individuo non deve restare cristallizzato in un’unica visione delle cose

Che senso ha l’orgoglio?

Le persone orgogliose dovrebbero chiedersi da dove proviene l’orgoglio e a cosa serve. Potrebbe forse trattarsi di una sorta di potenza inclusa nel nostro potenziale, utile per affermare la nostra presenza divina di fronte a tutte le forze che vogliono oscurarla?

Allora perché non utilizzare l’orgoglio come motore di elevazione verso una dimensione in cui, anziché brillare per il mondo, potremmo cercare di ricreare una manifestazione di noi che rappresenti la luce interiore?

In questo caso, l’archetipo deformato ed inferiorizzato dell’orgoglio non potrebbe forse ricongiungersi a quello della bellezza che circonda la bontà e la verità?


30 novembre

Essere animati dall’ordine interno, essere portatori dell’essere interno

Essere.

L’importante nella vita non è apparire, è essere, preservando all’interno di se ciò che vi è di prezioso e di essenziale.

Se viviamo in un ambiente disarmonico, non conforme al segreto calice della nostra interiorità, se non abbiamo più riferimenti che ci permettono di consolidare la nostra forza interiore e di definire il valore essenziale della nostra identità, siamo infelici perché privati di un qualcosa di fondamentale: la felicità vera.

In effetti, quello che ci rende felici, è il nostro essere interno nel suo habitat minimale, ovverosia esattamente quel che gli è necessario per essere.